giovedì 27 novembre 2008
Per la Samp è una lezione. Da applicare al più presto, anche e soprattutto ai fini della qualificazione, che i blucerchiati si giocheranno a Liegi la prossima settimana: va bene l'impegno, ma un po' più di sapienza tattica e di cattiveria in attacco non guastano. Lo dimostra un efficace Stoccarda, al quale il pari di stasera va perfino un po' stretto.
MESTIERE - La Sampdoria si presenta in campo con tanta voglia di mettere sotto lo Stoccarda e di dimostrare che non si fanno sconti. Eppure la Samp deve suo malgrado scontare qualcosa: qualcosa che si chiama carenza di mestiere. Perché non appena i tedeschi vengono avanti con i movimenti giusti, aprendo la difesa doriana, Marica ha la palla giusta da mettere dentro di piatto con assoluta facilità. Segue una fase in cui la squadra di Widmayer e Babbel sfoggia tutta la sua esperienza, con i blucerchiati in evidente difficoltà. Ma col passare dei minuti, comoplice l'aiuto del pubblico, la voglia torna a vedersi e contagia un certo Cassano, che inizia a gestire i palloni come sa. Così arrivano le occasioni - clamorosa quella di Franceschini, che forse era in fuorigioco ma che certamente subisce un fallo da rigore da dietro - e poi arriva il gol grazie a Sammarco, che risolve una delle tante mischie in area. E alla fine sono gli uomini di Mazzarri a premere ancora alla ricerca del raddoppio.
LA RIPRESA - Si torna in campo con lo stesso canovaccio: Samp vivace soprattutto con Cassano e Bonazzoli ma Stoccarda cinico e sempre pronto a colpire. Ci si prova da entrambe le parti, ma la vera occasione è per i tedeschi e consiste di fatto in un rigore negato: su spunto in area di Gomez, infatti, Gastaldello entra in ritardo e mette giù l'attaccante, che si fa pure male ma l'arbitro fa giocare. i minuti passano, Mazzarri mette mano al mazzo per giocare la carta Bellucci, e in effetti qualcosa accade: c'è più velocità e migliorano anche i meccanismi con Cassanio. Ma lo Stoccarda è sempre in agguato, e dà l'impressione di poter far male non apepna lo dovesse decidere. Così arriva il fischio finale, con la qualificazione ancora tutta da giocare. (gazzetta.it)
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Argomenti: Coppa Uefa