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martedì 6 gennaio 2009

Buone feste a tutti!

CIao a tutti, sono ritornato dopo un mese di assenza! Purtroppo non riuscirò ad aggiorare quotidianamente il blog ma solamente occasionalmente! Buone feste a tutti in ritardo!

sabato 6 dicembre 2008

A seguire i numeri tra Atalanta e Udinese. O§robici imbattibili in casa, Udinese meglio fuori. sostanzialità parità tra le cifre.

ATALANTA - UDINESE
51 Possesso palla (%) 49
4/12 Tiri dentro/totali 5/15
566 Palle giocate 538
64,5 % passaggi riusciti 62,1
10':41" Supremazia territoriale 8':59"
60,9 % protezione area 54,1
47,3 % attacco alla porta 43,1
44,8 % pericolosità 50,6

(paninidigital)

Franco Zuculini nasce a La Rioja (Argentina) il 5 settembre 1990: come tanti ragazzini, Franquito nasce con il "futbol" nel sangue e dunque sin dall'infanzia inizia a calcare i campi da calcio assieme a suo fratello Bruno, di due anni più giovane. Trasferitosi ad Escobar, città nel gruppo metropolitano di Buenos Aires, entra a far parte dell'Independiente, squadra neroverde solo omonima della famosa Roja: un bello scherzo del destino per chi, di lì a breve, avrebbe avuto il Racing Club, cugini e rivali storici dei titolati "Diablos", nel suo futuro.

Ancora giovanissimo infatti, nel 2000, Zucu entra a far parte dell'Academia: inizia allora quell'usanza, quasi d'altri tempi, che ancora oggi dopo esser diventato una delle stelline più appetite del panorama mondiale, mantiente. "Mi sveglio alle 5.30, perché Escobar dista molto da Avellaneda – racconta Franquito in una delle poche interviste concesse ai media argentini – Mio padre accompagna me e Bruno agli allenamenti in macchina: io, durante il tragitto di due ore, cerco di recuperare il sonno perso".

Carattere forte e determinato, ma anche un ragazzo semplice che ancora gioca a calcio con gli amici del suo quartiere e prende la metropolitana ("fino alla fermata Plaza Italia") ed il tram ("il numero 60") per tornare a casa la sera: Zuculini è già diventato il beniamino indiscusso del "Cilindro", dove i tifosi intonano cori per lui ad ogni partita sin dal 13 aprile 2008, giorno del suo esordio nel match contro l'Arsenal di Sarandì.

Da quel giorno in pratica il suo tecnico, Juan Manuel "El Chocho" Llop, non l'ha più tolto di squadra, affidandogli le chiavi del suo 4-4-2 incentrato sui giovani: 25 presenze tra le ultime giornate del Clausura '08 e l'Apertura che proprio in queste settimane si sta concludendo e che vede il Racing Club raggiungere una bella quanto inattesa salvezza dalla zona "descenso".

174 centimetri per 69 kg, Zuculini è un volante, il tipico ruolo in cui il calcio argentino sta eccellendo negli ultimi tempi sfornando giocatori come Mascherano, Gago e Banega; molto dotato tecnicamente, come dimostra il suo unico straordinario gol in carriera con la maglia del Racing (contro il Rosario Central), preferisce il piede destro ed ha un'ottima visione di gioco.

Il fisico è sicuramente "leggerino", ma il temperamento non manca di certo a Zucu, che lotta con grinta da mediano su ogni pallone: rapido e fantasioso, potrebbe essere un interessante prospetto anche in chiave tattica nel calcio europeo, visto che potrebbe ricoprire diversi ruoli come quello della mezzala laterale in un centrocampo a rombo, o semplicemente, come oggi, il secondo centrale di un centrocampo di una linea a 4, affiancato da un mediano.

Qualcuno lo ha paragonato a Mascherano: "E' un idolo, vorrei diventare come lui" ha risposto Zucu, ma rispetto al Jefecito sembra avere meno attitudine difensiva. Oltre al centrocampista del Liverpool, i suoi modelli sono sempre stati dei centravanti, cosa curiosa e che testimonia la sua attrazione fatale con il gioco offensivo: "Da bambino volevo essere Batistuta e segnare tanti gol come lui. Poi è stata la volta di Adrian "El Polaco" Bastia (ex compagno di squadra, oggi in Grecia), che mi ha insegnato tanto, specie sul piano della grinta e del sacrifico" ha spiegato.

E deve aver imparato davvero tanto in coraggio e grinta a giudicare dal suo marchio di fabbrica: si chiama "la Cabezona" e si tratta di un tackle sul pallone… con la testa, un tuffo kamikaze rasoterra che lascia disorientati gli avversari. "Chi ha la Boba, chi ha la Viva, io ho la Cabezona" ha scherzato Franquito, dopo le polemiche occorse nel match contro il River per il giallo rimediato con il capitano del Milo, Tuzio: "I miei compagni di squadra dicono che sono matto, ma io lo faccio ormai da anni".

Sul tavolo del presidente Héctor García Cuerva, fioccano le richieste, sin dal torneo Sudamericano Sub17 e dal pari categoria Mondiale del 2007, quando Zuculini non aveva ancora esordito da "pro": difficile fare una lista effettiva delle candidate all'acquisto del numero 36, visto che i direttori sportivi di mezza Europa, a cominciare da quelli di Juventus, Milan, Udinese, Napoli e Roma e per finire ai top club inglesi e spagnoli, sono vigili sulla situazione.

Zuculini frena però gli entusiasmi: "Oggi sono al Racing e penso solo a far bene qui: il Racing è tutta la mia vita, desidererei restare qui per altri tre-quattro anni per provare a vincere qualcosa". In effetti il gruppo albiceleste è giovane e quotatissimo: dall'interessante Shaffer, terzino già sulla lista di Diego Maradona per la Seleccion, a "Moralito" Maxi Moralez, genietto della Nazionale sub20, per finir a Gabriel Mercado e Claudio Yacob, anche loro nazionali giovanili.

Certo c'è da considerare la situazione economica del club, ormai da anni controllato da società di gestione che puntualmente falliscono: monetizzare presto l'esplosione dei gioiellini sarà probabilmente la mossa migliore anche per provare ad instaurare una società sana, che faccia dormire sonni tranquilli ai tifosi del Cilindro.

La base d'asta è fissata: 10 milioni di dollari, un prezzo che sicuramente inizia a tagliare fuori una fetta di partecipanti ed avvantaggia le squadre della Liga, come dimostrato appunto con i vari Gago, Higuain, Piatti e Banega. Ma le big della Serie A devono rischiare, perché Zuculini (in possesso di passaporto italiano per le sue origini) sarà probabilmente ben presto uno dei top 3 del Mondo nel suo ruolo, facendo cadere tante teste coronate anche nella Nazionale di Maradona: a gennaio farà parte della spedizione in Venezuela della Seleccion sub20 di Sergio Batista che nel Sudamericano mira alla qualificazione ai Mondiali.

Un trampolino che nell'ultima edizione ha messo in luce talenti come quello di Alexandre Pato, Lucas Pezzini Leiva, Edison Cavani, Alexis Sanchez ed Ever Banega: aspettare dunque ancora due mesi, potrebbe essere davvero troppo tardi… Eventualmente, per consolarsi, c'è sempre Bruno Zuculini: 16 anni, gioca nella stessa posizione nell'Octava del Racing ed a sentire il fratello maggiore, si preannuncia "più forte fisicamente e tecnicamente". Buon sangue, non mente.

(udineseblog)

A seguire i numeri dei giocatori orobici e bianconeri.
Assist

21 D'Agostino (UDINESE) 33

72 Doni (ATALANTA) 26

33 Floccari (ATALANTA) 15

7 Pepe (UDINESE) 15

Assist vincenti

21 D'Agostino (UDINESE) 5

72 Doni (ATALANTA) 3

79 Ferreira Pinto (ATALANTA) 3

83 Floro Flores (UDINESE) 3

Tiri

27 Quagliarella (UDINESE) 40

72 Doni (ATALANTA) 39

33 Floccari (ATALANTA) 37

83 Floro Flores (UDINESE) 34

Reti

33 Floccari (ATALANTA) 7

10 Di Natale (UDINESE) 5

27 Quagliarella (UDINESE) 5

21 D'Agostino (UDINESE) 3

83 Floro Flores (UDINESE) 3

72 Doni (ATALANTA) 2

79 Ferreira Pinto (ATALANTA) 2

(paninidigital)

La vittoria di Uefa deve fare da traino all'Udinese per invertire la rotta in campionato. Marino lo ha detto più volte e oggi, in conferenza stampa, ha ribadito: "la squadra in questi giorni si è comportata bene, ma per il responso definitivo vediamo cosa succede domani. E' chiaro che una vittoria dopo tanto tempo deve ridare consapevolezza nella propria forza". Mentalmente la squadra si è risollevata, fisicamente come sta? "Dopo la rifinitura, avremo una idea più chiara sui giocatori in forse. Certamente Isla sarà difficile che recuperi dopo 15 giorni in cui non si è allenato. Per quanto riguarda gli altri, vedremo".

A parte il fattore campo, cosa teme di più dell'Atalanta? "La buona organizzazione di gioco. Ha dimostrato che in casa si esprime meglio, ma in generale è una squadra aggressiva, con tanta qualità davanti grazie a Ferreira Pinto, Doni e Floccari. Poi tengono la linea difensiva molto alta, per cui dovremo stare molto attenti al fuorigioco perchè loro riescono a salire bene. Se però siamo attenti, possiamo anche sfruttare quella che può diventare una possibilità in più. Se siamo intelligenti possiamo sfruttare gli inserimenti dei nostri attaccanti e delle mezze ali alle spalle della linea difensiva, ma dobbiamo stare attenti al fuorigioco. E' vero che i nostri attaccanti hanno i tempi giusti: anche quando si aspettano la verticalizzazione sanno trovare i tempi giusti. Poi loro sono una squadra predisposta al gioco palla a terra, fanno ragionare poco gli avversari. Loro hanno il vantaggio di giocare in casa, in uno stadio che permette anche alle condizioni ambientali di condizionare molto".
Marino ha sempre detto di volere la prestazione. Davanti ad una Atalanta che è ad un punto dall'Udinese, prediligerebbe il risultato alla prestazione? "Per arrivare al risultato ci deve essere la prestazione. Non scelgo tra prestazione e risultato: dico che bisogna lavorare molto anche sulla concentrazione per ottenere il massimo dal gruppo".
Mercoledì ha cambiato modulo. Domani? "Non lo dico adesso. Anche a me piacerebbe sapere come gioca l'Atalanta, così mi faciliterebbe la rifinitura. Bisogna certamente avere facilità nell'usare sistemi di gioco diversi per potere mettere in campo chi è più in forma. Mercoledì ho scelto di far riposare D'Agostino e per questo ho scelto il centrocampo a 4. Mercoledì ho avuto la possibilità di alternare gli uomini e domani voglio fare altrettanto per mettere in campo chi sta meglio."
La squadra è uscita dal tunnel? "A guardare le partite dell'ultimo mese il problema non è mai esistito fuori casa, ma nelle ultime due gare al Friuli. Le sconfitte con Chievo e Reggina sono state un problema di testa. Fuori casa, perciò, mi aspetto la solita squadra. L'altra sera i ragazzi hanno dimostrato di volere la vittoria e ce l'abbiamo fatta. Questa ci consente di affrontare meglio l'Atalanta".

(udineseblog)

Sono venti i calciatori convocati da Del Neri per la gara di domani (ore 15) contro l'Udinese. Si tratta di Coppola, Consigli, Bellini, Pellegrino, Capelli, Talamonti, Manfredini, Rivalta, Garics, De Ascentis, Guarente, Padoin, Manzoni, Ferreira Pinto, Defendi, Doni, Floccari, Valdes, Marconi e Vieri (atalanta.it)

Voci da cirrosi

Sotto Natale, come regali, nemmeno troppo graditi, rispuntano in vista della riapertura di mercato le voci di trasferimenti o presunti tali. Molte volte solo tali, visto che al massimo le squadre importanti a gennaio aggiustano qualcosa e mettono le basi per quel che accadrà a giugno, dove veramente tutto può accadere.
Insomma voci che servono il più delle volte a far rodere il fegato ai tifosi, specie quelli bianconeri, oramai in fase di cirrosi visto che l'Udinese è considerata un supermarket. Cosa che non è, o almeno non a gennaio. Poi in base a tanti fattori, non ultimo come si piazzerà la squadra, verranno prese le decisioni.
Tra le voci anche una bizzarra su Floro Flores: non tanto epr la voce di mercato in sé (è bravo ed è logico che qualcuno si interessi a lui) ma quanto perchè veniva da Napoli, dove Antonio non tornerà crediamo mai. Anzi la sua intenzione raccontata in privato e quindi credibile è proprio quella di fare casa a Udine dove sta bene. Insomma voci e nulla più, che intanto escono. E vuoi vedere che escono proprio per destabilizzare ancora di più una squadra che lotta per alte posizioni e provengono proprio da una concorrente?

Voci come quele su Quagliarella che qualcuno vede a guarda caso proprio a Napoli l'anno prossimo. Noi non sappiamo cosa faremo domenica prossima e c'è già chi sa dove finirà Quagliarella sempre che vada via da Udine. Forse qualcosa a giugno si muoverà per assestare un reparto molto concorrenziale, ma di certo parlarne ora è prematuro.

Altri forse se ne andranno o forse no: insomma quelle di adesso sono solo chiacchere, almeno in uscita. A giugno ne riparleremo a bocce ferme.

In entrata invece qualcosa si potrebbe e per qualcuno si dovrebbe muovere. Specie a centrocampo, dove si aspetta il rientro al 100% di Tissone e Obodo, l'avvento di Zimling ma che forse per comepetere in tre competizioni necessiterebbe anche di qualche altra puntellatura. Dopo le ultime partite la società ci ragionerà su: noi – per quanto vale la nostra opinione – un Giannichedda che non ha pretese da titolare, ha esperienza da vendere ed è ancora in età per reggere le pressioni della A lo prenderemmo in considerazione e anche Fiore non sarebbe un brutto nome da aggiungere. Insomma una chioccia per i tanti giovani, capace di dare fiato quando serve e che da garanzie i8n campo.

Opinioni che probabilmente si scontrano con la filosofia della società, che è totalmente contraria: c'è Asamoah da lanciare e magari qualche altro giovane da inserire. Insomma sono opinioni.
Intanto però è prorio bene pensare alle ultime tre gare di campionato: perchè zittire tutti sul campo è la miglior risposta. Perdere ancora lascerebbe margini a polemiche e ipotesi, vincere porterebbe gli invidiosi a mettere in giro altre voci. Insomma non c'è scampo: e per la cirrosi nemmeno molti medicinali, bisogna conviverci senza troppo nervosismo, da nessuna parte. C'est la vie. Anzi così è il gioco. (udineseblog)

L'Udinese ha svolto il penultimo allenamento ieri sotto la pioggia, mentre stamattina è prevista la rifinitura in vista della gara di domani alle 15:00 contro l'Atalanta. Gara difficilissima per entrambe, che da domani sera forse capiranno meglio le ambizioni di posti al sole, anche se siamo solo alla 15a e tutto deve essere ancora deciso. Certo è che pèer l'Udinese è proibito perdere: sarebbe la quinta di seguito, un record negativo che metterebbe in moto moltissime polemiche, al di la dei problemi che Marino ha.
Infatti oltre a Ferronetti ancora fuori, anche Lukovic e Isla sono vicini al forfait. Lukovic non si è nemmeno allenato in gruppo dopo la distorsione presa con la Dinamo, mentre per Isla c'è qualche speranza in più, ma il problema è che non è di certo al 100%, anzi tutt'altro, e ieri ha saltato la partitella finale. Oktre a questo c'è l'assenza di Di Natale per squalifica.

Insomma quattro pedine fondamentali, che mettono in crisi le scelte del tecnico che potrebbe anche optare per un 3-4-3, comne fatto con lo Zagabria, molto duttile, che diventa anche un 5-3-2 all'occorrenza.

Ma conoscendo Marino è molto probabile invece che confermi l'intelaiatura del 4-3-3 con Motta a sostituire Ferronetti, Pasquale sulla sinistra, e Obodo in mezzo axccanto a D'Agostino e Inler. Davanti la scelta logica Sanchez che prende il posto di Di Natale. Insomma noi punteremmo su questa possibilità, ma la rifinitura darà forse qualche risposta in più.

Per il resto la difesa vedrà ricomposta la coppia tipo ovvero Domizzi/Coda, sicuyramenrte una garanzia.

Rimane il fatto che al di la di tutto l'Udinese deve uscire dalla crisi, ma davanti ha una Atalanta in forma, tato che Del Neri non intende nemmeno tocccare la squadra che ha fatto molto bene contro la Lazio.

Doni si è allenato a parte ma solo per precauzione: ci sarà e sarà motivatissimo dopo essere stato il primo calciatore a prendere l'onoreficenza di cittadino d'onore di Bergamo: centrocampo dunque, saranno confermati Ferreira Pinto sulla fasce destra, Gaurente e Padoin in mezzo e, sulla sinistra, l’ottimo Valdes, che ormai ha convinto tutti, mister compreso.

L'Atalanata statisticamente non vince in campionato dal '96: l'Udiense deve fare attenzione a non sfatare anche questo tabu.

(udineseblog)

venerdì 5 dicembre 2008

Simone Padoin, friulano che l'anno scorso fu accostato anche all'Udinese, domenica affronterà i suoi conterranei da avversario. Una gara particolare, che però a parte l'emozione iniziale, vorrà sicuramente vincere.


Al Messaggero Veneto racconta che “scelsi io di andare a Bergamo dal Donatello, perchè quello era ed è il migliore vivaio d'Italia, C'è una organizzazione incredibile, non so adesso quale sia la situazione del settore giovanile dell'Udinese, ma spero sia migliore rispetto a 10 anni fa. Ora all'Atalanta sto bene, l'obiettivo è quello di migliorarmi giorno dopo giorno. Con il mister ogni tanto parlo in friulano, abbiamo un bel rapporto”
Sulla gara di domenica aggiunge che “non dobbiamo fidarci di questi ultimi risultati, ho visto la gara contro la Dinamo e mi hanno fatto una ottima impressione. Non so dire il perchè della differenza di rendimento tra campionato e coppa, anche a noi succede di di giocare partite da Champions in casa e di perdere in trasferta. Poi l'Udinese davanti ha una qualità fuori dal comune. Mancherà Di Natale ma ha alternative all'altezza, ma anche noi abbiamo Doni e Floccari, una bella coppia!”. (udineseblog/Messaggero Veneto)

Luigi Sala è un ex giocatore dell'Atalanta, squadra nella quale ha militato per 3 stagioni totalizzando 90 presenze e 10 gol. Conosce quindi bene l'ambiente bergamasco e l'importanza che riveste il pubblico di casa:
"E' vero che loro davanti al loro pubblico sono un'altra squadra. L'atmosfera a Bergamo è diversa, da giocatore nerazzurro ti sprona a dare più del 100%. Bergamo la partita te la fa sentire diversamente. I tifosi in settimana ti incitano per darti la carica giusta. Questo però non ci deve spaventare, non dobbiamo avere alcun timore reverenziale. Sappiamo che con la velocità dei nostri attaccanti possiamo fargli veramente male. Sarà una partita difficile, loro davanti hanno giocatori bravi. Floccari e Doni sono due esterni veloci. Noi dovremo metterci tutta la nostra attenzione e concentrazione per far male con le nostre ripartenze". L'Atalanta non è solo Floccari e Doni: "A me piace molto Del Neri: è un tecnico che fa giocare molto bene sulle fasce. Le sue squadre sono molto organizzate dietro, dove i movimenti sono stabiliti. La squadra si muove compatta, è difficile da affrontare".
L'Udinese in campionato arriva da 4 sconfitte, ma nel frattempo è giunta l'importante vittoria in Uefa. Importante soprattutto per la carica morale che dovrebbe dare:"La vittoria era un risultato che ci mancava, anche per questo non andavamo in campo con serenità. Adesso speriamo che questo risultato ci dia lo slancio per le prossime partite che sono importanti".
Prima della pausa natalizia, vi siete fatti una tabella di marcia? "No, il nostro obiettivo è non guardare la classifica. Finora non ci ha portato fortuna farlo. Cercheremo di fare più punti possibili".
Ti sei chiesto il perchè di questa serie negativa? "La nostra è una squadra fatta quasi completamente di giovani che hanno tanta voglia di dare il massimo. Però alla prima difficoltà abbiamo avuto uno sbandamento e non siamo riusciti a rialzarci subito. Comunque si è trattato solo di un problema di risultati.Abbiamo sbagliato in pieno solo la gara con la Reggina. Solo che la sconfitta aumenta il rammarico".
Quindi la crisi dell'Udinese è alle spalle? "Magari. Noi dobbiamo ripartire dalla vittoria di Uefa e pensare a fare risultati. Se la crisi è finita si vedrà nelle prossime gare. La vittoria sulla Dinamo intanto ci deve dare lo stimolo".

(udineseblog)

Del Neri non ama i cambi

A Gigi Del Neri non piace cambiare. Così almeno dicono la statistiche: l'allenatore nerazzurro è quello che ha effettuato meno sostituzioni di tutti in serie A. Su 42 cambi possibili, in 14 partite Del Neri ha gettato nella mischia un uomo della panchina soltanto in 36 occasioni.
Anche contro la Lazio, il tecnico non si è smentito: inserito De Ascentis subito dopo l'1-0, ha fatto entrare Rivalta per Doni a un minuto dalla fine, rinunciando così alla terza sostituzione. Segno che l'allenatore si fida degli uomini che manda in campo e difficilmente stravolge l'assetto in corsa. L'aspetto negativo è che forse la panchina non gli offre sempre adeguate alternative: in questo hanno senza dubbio inciso gli infortuni che hanno afflitto i nerazzurri nella prima parte di stagione. Cerci e Vieri, ad esempio, sono stati fin qui poco utilizzati per i noti problemi fisici. Appena 143 i minuti giocati dal primo (90 dei quali a Firenze), 151 per Bobo. L'intoccabile per eccellenza (Coppola a parte, inamovibile tra i pali) è invece Sergio Floccari, rimasto in campo per 1259 minuti su 1260. E' la conferma che il centravanti è una pedina fondamentale nello scacchiere nerazzurro, anche perché, complici appunto i problemi di Vieri, non ha mai avuto la possibilità di tirare il fiato. Si sono visti poco anche Marconi (10 minuti giocati) e Defendi (65 minuti): i due giovani evidentemente non convincono Del Neri. Che preferisce affidarsi ai soliti noti.

(bergamonews.it)

Tottenham su Appiah

Il Tottenham volge il suo sguardo verso il mercato degli svincolati. Interessa, infatti, l'ex centrocampista del Fenerbahce, Stephen Appiah (28), in seguito accostato anche alla Juventus. Il giocatore può arrivare subito e non ci dovrebbero essere problemi per ottenere il permesso di lavoro. Sempre gli Spurs sono interessati anche a Glen Johnson, terzino del Portsmouth. (tmw)

Atalanta-Udinese sarà diretta da Carmine Russo della sezione di Nola. Collaboratori Marzaloni e Conti. 4° uomo De Marco

(udineseblog)

Laurito verso Treviso?

Rivoluzione in vista al Treviso per quanto riguarda l'attacco; oltre a Foti, pare in partenza anche Beghetto, destinazione Cittadella. Per rimpiazzarli il club veneto starebbe pensando a Francesco Ripa (22) del Sorrento e all'argentino Laurito (18) di proprietà dell'Udinese ma attualmente in prestito al Livorno, dove sta trovando poco spazio. (TMW - Gazzetta)

L'ultima giornata del girone D prevede Nec - Udinese e Tottenham - Spartak. All'Udinese basta un punto per arrivare prima, cosa nonn da poco. In caso di arrivo a pari punti (9) tra friulani e inglesi l'Udinese rischierebbe quindi di perdere un primato che va difeso con i denti.
Le seconde infatti andranno ad affrontare le uscenti dalla Champions, che leggendo i nomi a una giornata dal temine nion lasciano tranquilli. E vista ala sfiga perenne che contraddistingue i sorteggi europei dei bianconeri prevenire è meglio che curare: si pèerchè tra i nomi attualmente che scenderebbero nella seconda competizione ci sonolo Zenit di San Pietroburgo, Aalborg, Shaktar Donetsk, tutte squadre ostiche, specie le russe, molto differenti dallo Spartak appena affrontato. Poi ci potrebbe essere anche Feeynord e Dinamo Kiev, Steaua, Mrsiglia, Psv oltre che una tra Chelsea, Roma e Bordeaux. Anche la Fiorentina è in cerca del punto che le consentirebbe di arrivare in Uefa. Infine due vecchie conoscenze: Werder Brema e Panathinaikos.
Insomma meglio andare sul sicuro. Ma attenzioni agli olandesi che si sono rimessi in corsa andando a vincere a Mosca e che ora tre punti sognano ancora. Isnomma un ultimo turno dove si è sicuri di essere passati ma non si è certi che poi ai sedicesimi non arrivi qualche scherzetto.
Intanto sembrano che saranno molti i tifosi che vogliono recarsi in Olanda: peccato che lo stadio è piccolo e i posti a disposizione non saranno moltissimi.

(udineseblog)

La chiave di volta

La chiave di volta di una squadra è sempre il centrocampo: è quello che fa da filtro, quello che deve impostare e difendere e, nell'Udinese col 4-3-3- scelto da Marino ha compiti faticosi e importanti. E all'inizio ha brillato come non mai, con D'Agostino e Inler a fare da leoni, tanto che il primo si è guadagnato (finalmente) anche la Nazionale. Poi qualcosa è cambiato. Gli avversari hanno cominciato a marcare duro i due punti di forza mentre Isla deve ancora crescere in fase di impostazione anche se ha due polmoni grandi così. Il cileno quando è mancato si è sentito, ma non basta a spiegare le quattro sconfitte. Il calo tra primi e secondi tempi c'è ed è statistico non inventato. I raddoppi di marcature sui fornitori di gioco bianconeri sono confermati dagli avversari non sono impressioni.
La chiave di colta quindi a questo punto è la duttilità, tanto declamata in estate: mercoledi con la Dinamo si è rivista, ma l'avversario non è l'Atalanta e la competizione era diversa dal campionato di a, dove ti conoscono fino alla nausea. Serve quindi trovare altre forniture per gli attaccanti che altrimenti possono correre anche chilometri, ma si ritrovano nelle condizioni peggiori per pungere. La chiave di colta dell'Udinese è la velocità ed il contropiede, se vengono a a mancare diventa prevedibile. Quindi si dovrebbe arrivare ad altro. Magari alle fasce, dove Mesto e Dossena arrivavano speso sul fondo per crossare (una delle situazioni più complicate per la difesa avversaria), mentre oggi Ferronetti e Lukovic sono ottimi nel 4-3-3 ma non possono farsi tutta la fascia. Pepe ci prova ma è forse troppo poco.

La chiave di colta è quindi cercare nuove soluzioni, non ostinarsi su un modulo o su uno schema, al di la degli uomini a disposizione.

La chiave di colta sarà recuperare Obodo e Tissone al 100%%. Il nigeriano mercoledi ha dimostrato che se usato in una certa maniera può essere più che utile, mentre l'argentino è ancora indietro. Ma la chiave di volta – a nostro avviso – sarà quella di rimpolpare la mediana a gennaio: Asamoah sarà una promessa, ma non si può pensare di competere su tre fronti con 5 centrocampisti effettivi. Zimling arriverà, ma forse servirà ancora un piccolo sforzo da parte di Pozzo per riuscire a fare di questa stagione la vera chiave di colta della storia dell'Udinese.

Ma molto passa attraverso Bergamo: la chi8ave di colta potrebbe davvero essere quella. Una quinta sconfitta consecutiva sarebbe una mazzata sia morale che sulla classifica. Un pareggio significherebbe riprendere a camminare non a correre, mentre la vittoria a questo punto è quasi un obbligo per cancellare dubbi, per ritrovare davvero fiducia in sé stessi e per riguardare a quella parte di classifica che Pozzo guarda, anche se non lo dice, anzi lo ha pure fatto. Il sogno è la Champions c'è poco da fare, anche se una chiave di colta come detto sarebbe vincere finalmente qualcosa per togliere polvere dalla bacheca.
Insomma molto passa per domenica e da come Marino saprà impostare la squadra, adattandosi alle misure che prenderà Del Neri. Una partita anche a scacchi, dove riuscire a dare scacco matto, anche se siamo solo alla 15a, potrebbe davvero cambiare molto in una stagione, almeno per quanto concerne il campionato.

Infine una ultima chiave di volta: anche Bergamo – è notizia di ieri – avrà il nuovo stadio. La laboriosa Udine cosa aspetta? Pozzo e Le Ville Plus si stanno muovendo, ma occorre una svolta anche da altre parti. Forse l'immobilismo che regna da queste parti sta diventando talmente pesante che anche la laboriosità friulana non serve a nulla se non c'è una mente imprenditoriale capace di saper migliorare una situazione che sta diventando insostenibile. (udineseblog)

giovedì 4 dicembre 2008

E' finita 7-0 l'amichevole con la Castellese (Prima Categoria). Per l'Atalanta sono andati a segno Floccari (tripletta), Guarente, Vieri, Bonaventura e Marconi.
Assenti Cerci, Cigarini, Cisse, D'Agostino e Doni, quest'ultimo affaticato. Fermo anche Rivalta per una contusione al tallone destro. Domani seduta pomeridiana a porte chiuse.

(Gazzetta.it)

Il sindaco di Zagabria ha chiesto scusa a quello di Udine per il comportamento dei tifosi della Dinamo durante il match di Uefa.
I supporter hanno causato l'interruzione della partita lanciando dei razzi sul campo, mentre altri sono stati fermati per vandalismo e furti. Milan Bandic ha esplicitamente a suo nome e a nome dei cittadini di Zagabria chiesto scusa per 'il comportamento incivile e inammissibile di una parte dei tifosi della Dinamo' che ha definito 'degli hooligans'.

(Ansa)

La Uefa distribuirà 43,5 milioni di euro tra 180 club che hanno fornito giocatori alle Nazionali per la fase finale di Euro 2008. Secondo i parametri stabiliti dall'accordo tra la Uefa e la European Club Association (ECA). Le società italiane riceveranno complessivamente 4.250.290 euro. Nel dettaglio, la Juventus incasserà 644.195 euro. Seguono Milan (624.590), Roma (537.763), Fiorentina (481.746), Inter (431.331), Udinese (344.505), Livorno (239.473), Siena (201.661), Lazio (201.661), Palermo (121.837), Sampdoria (121.837), Parma (117.636), Napoli (100.831) e Genoa (81.225). In testa alla speciale graduatoria per nazioni c'è la Germania con 6.805.065 euro, seguita da Spagna (5.106.650) e Inghilterra (4.843.370).
I 180 club che riceveranno denaro fanno parte di 24 delle 53 federazioni affiliate alla Uefa. I benefici, oltre a riguardare società di paesi esclusi dalla fase finale del torneo, gioveranno anche alle casse di numerose squadre che militano in divisioni inferiori dei vari campionati nazionali. In Italia è il caso di Livorno e Parma, retrocesse alla fine della scorsa stagione. I club che otterranno più soldi di tutti sono il Werder Brema (1.093.732 euro), l'Olympique Lione (1.039.115) e il Bayern Monaco (1.018109). La quota da attribuire ad ogni società è stata calcolata moltiplicando la "diaria" individuale di ogni calciatore per il numero di giorni in cui ciascun tesserato è stato impegnato a Euro 2008. L'accordo tra la Uefa e la ECA, l'organismo nato sulle ceneri del defunto G-14, ha preso in considerazione un periodo cominciato 14 giorni prima del match d'esordio di una selezione e terminato con la gara che ha sancito l'eliminazione. «E' la dimostrazione di una nuova armonia nel calcio europeo e della volonta di cooperazione tra federazioni e club per il bene dello sport», ha commentato il presidente della Uefa, Michel Platini. I contrasti tra la federazione continentale e le più importanti società sembrano ormai un lontano ricordo. La nuova partnership, ha detto ancora Platini, ha consentito di riconoscere ai club «benefici tangibili in virtù del loro contributo a Euro 2008». L'annuncio di oggi costituisce un «momento storico» secondo Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern Monaco e della ECA. Con il denaro assegnato alle squadre, «viene riconosciuto e ricompensato l'importante contributo del calcio di club al successo di una competizione per Nazionali».

Fonte: Adnkronos.

Il Dg Pietro Leonardi, intervenuto a Radio Kiss Kiss, ha parlato dell'impegno con l'Atalanta, il cui unico pericolo non è Floccari:
"E' stato positivo giocare di mercoledì dopo l'ultima sconfitta in campionato perché ero certo che fare risultato ci avrebbe ricaricato il morale in vista della trasferta di Bergamo. Dell'Atalanta non dobbiamotemere solo Floccari o qualcun altro perché la squadra bergamasca fonda la propria forza sul gruppo. Sarà una sfida insidiosa ma che affronteremo colmorale giusto dopo la vittoria in Uefa: far risultato ci consentirebbe di ripartire anche in campionato. Dopo aver archiviato le qualificazioni in Coppa Italia e in Uefa, concentriamo le nostre energie sulla serie A".

(udineseblog)

Vittoria importante per l'Udinese soprattutto in vista del prossimo impegno di campionato. Era fondamentale invertire la rotta negativa che in campionato ha portato a 4 sconfitte consecutive e in Coppa Italia ad un rocambolesco passaggio del turno alla lotteria dei rigori. Ma la Dinamo non è l'Atalanta: troppa al differenza tecnica tra le due squadre per guardare senza timori alla trasferta di Bergamo dopo le recenti scoppole.



Vittoria comunque doveva essere e vittoria è stata. Obbligo quasi, che serviva a dire 'ci siamo ancora'. Quello che preoccupa in vista di Bergamo è però altro: la solita disattenzione e qualche calo soprattutto nel finale c'è. Non è da sottovalutare. Ma c'è anche la volontà di tutti di riprendere il cammino positivo che ad inizio anno aveva tanto impressionato. Ci mancherebbe del resto che non fosse così. Ma come detto a Bergamo sarà tutta un'altra atmosfera, per questo non si può parlare di essere usciti dalla crisi. L'Udinese non è quella che si è vista al Friuli contro il Chievo e la Reggina, ma l'avversario era poca roba, quasi come i suoi tifosi (nel senso spregiativo ovviamente)

Ci chiediamo come si possa permettere ancora alla Dinamo di partecipare a gare europee: gli inglesi hanno pagato, questi qua sembrano barbari per quel che è accaduto, che per fortuna è stato meglio del previsto, se meglio significa sospendere una partita.

Tornando a Bergamo è importante non solo perchè bisogna riprendere a fare punti, ma anche e soprattutto, a questo punto, per dimostrare che la prova di Uefa non è un episodio, ma un nuovo inizio. Occorre capire se si può tornare a guardare davanti o è meglio guardarsi dietro a quelle che arrivano, un po' come nell'anno di Malesani, risucchiati nella terra di mezzo che non conta una mazza.
Serve capire se l'Europa toglie davvero energie. Giocare mercoledi e domenica non è una cosa facile, lo dicono tutti, specie dopo una gara che doveva essere vinta a a tutti i costi. Il turnover c'è stato ma mancheranno Di Natale e forse Isla e Domizzi. Mica cazzabubbole. Però bisogna ripartire da qui con ottimismo, senza pensare più alla Uefa almeno fino a febbraio, anche se il primo posto è da conquistare e sarebbe una gran bella cosa.
Marino le sta tentando tutte: davanti ad infortuni e squalifiche, pur di arrivare al risultato, ha anche rispolverato il vecchio modulo della passata stagione, confidando nelle capacità dei suoi di saperlo ancora interpretare a dovere. Segno di intelligenza: il 3-4-3 forse in questo momento è il vestito che più si addice a questa squadra in attesa di riavere tutti. Ostinarsi sugli stessi unduici di sempre e cercare di non cambiare mai significa andare incontro a scoppole: gli avversari oramai conoscono il gioco dell'Udinese (in Italia) e l'Atalanta di Del Neri sa come fermare per benino D'Agostino e Inler bloccando di fatto il gioco. Serve duttilità. Se n'è tanto parlato, ieri l'abbiamo rivista, ora servono conferme.

Tutto bene, quindi, quel che finisce bene? A Bergamo la sentenza. Questo era il primo passo per uscire dalla crisi. Serve però continuità e l'Atalanta è un bel banco di prova. Quindi sotto con l'operazione Bergamo. Perchè la quinta non sarebbe bella come quella di Beethoven.

(Udineseblog)

Ieri sono uscite indiscrezioni secondo le quali il Napoli avrebbe puntato Floro Flores. Mario Fogliamanzillo, socio della Proxi Soccer, società che gestisce l'attaccante (il suo procuratore è invece Paolo Palermo), ha smentito l'ipotesi intervenendo a "Doppio passo", trasmissione di Metropolis TV: "Non c'è alcun interessamento da parte del Napoli per Floro Flores". Fogliamanzillo è categorico nell'escudere un riavvicnamento del Napoli per Flores e anzi rilancia:"Non credo che ciò sia possibile. Però non è da escludere che qualche operazione di mercato tra Napoli e Udinese possa esserci. Secondo me potrebbe muoversi Quagliarella. Chi ha detto che non potrebbe esserci proprio il Napoli dietro ad un eventuale trasferimento di Quagliarella a giugno?". Sicuramente, nel frattempo, di voci di mercato sui due attaccanti ne usciranno ancora molte...

(udieseblog)

La Juventus avrebbe riallacciato i contatti con l'Udinese per il 26enne Gaetano D'Agostino. Il centrocampista friulano è valutatato fra i 10 e i 12 milioni di euro, e servirebbe alla squadra di Ranieri viste le condizioni non certo esaltanti di Tiago e di Cristiano Zanetti.

Già quest'estate la Juventus si era interessata al giocatore, ma poi optò per altre strade. Da allora D'Agostino (nella foto) ha rinnovato con l'Udinese fino al 2014, per 700 mila euro a stagione.

(puntosport.net)

La Polizia di Udine ha denunciato 19 tifosi croati, che ieri sera si sono resi protagonisti di comportamenti fuori dalle righe nel corso della gara di Coppa Uefa fra Udinese e Dinamo Zagabria. Nei loro confronti la stessa Questura ha adottato il provvedimento di divieto di accesso a impianti sportivi in Italia per tre anni (Daspo). (agr)

Iffhs: Udinese 80°

Nella classifica aggiornata al 30 novembre dei maggiori club internazionali, l'Udinese sale dall'83° all'80° posto. Tra le italiane solo la Roma è tra le prime 10 squadre al mondo. Una curiosità: la Dinamo Zagabria, avversaria di ieri di Coppa Uefa, è 52°.
In classifica al primo posto c'è il Barcellona, seguito da Manchester United e Liverpool. Tra le italiane, la Roma è 9°, la Fiorentina 11°, l'Inter 13°, il Milan 16°, la Juve 18°, il Napoli 66° e l'Udinese 80°. Seguono la Samp 86° e la Lazio 120°.

(udineseblog)

Ammette la superiorità dell’Udinese il tecnico della Dinamo Zagabria, Marijan Vlak, al triplice fischio finale della sfida del Friuli che ha visto la formazione bianconera superare i rivali croati e accedere ai sedicesimi di Coppa Uefa:
“L'Udinese era la squadra più forte del girone, insieme al Tottenham e lo ha dimostrato – ha spiegato Vlak - Noi abbiamo giocato una buona partita. Ora pensiamo al campionato che vogliamo vincere. L’attacco dell’Udinese? Sono giocatori fortissimi. Non a caso sono dei nazionali”. L’allenatore della Dinamo stigmatizza poi il comportamento dei propri tifosi dopo i disordini verificatesi nel secondo tempo che hanno costretto il direttore di gara a sospendere per alcuni minuti l’incontro: “Non ho parole, in quel momento giocavamo bene – ha sottolineato Vlak - La sosta non ci ha giovato. Comunque è un comportamento da censurare”.

(Calciomercato.it)

Sulley Muntari in una lunga intervista alla Gazzetta parla anche del suo passato in Bianconero: "a Saplletti devo tutto, una della più importanti perone della mia vita. L'Udinese è stata la tappa fondamentale della mia carriera, un club meraviglioso. E poi devo tato a Pierpaolo Marino, mi ha scoperto lui e non mi sorpende se oggi il Napoli sia tra le grandi, perchè ovunque va fa bene".

(Udineseblog/Gazzetta dello Sport)

Tiboni incanta Verona

Ne è dovuto passare di tempo per vedere un'altra tripletta realizzata al Bentegodi. E’ stato 'Tibo-Gol' a riuscire nell’impresa contro il Legnano, nella 14a Giornata del campionato di Prima Divisione della Lega Pro (girone A).

Erano 12 anni che i 'butei' non si lustravano gli occhi con un exploit del genere. L'ultima volta, nel campionato 19995/96, ci pensò Cammarata contro il Cesena (finì 6 a 1 per la cronaca). E, nella stagione precedente, ancora l'attaccante siculo aveva infilato per tre volte nella stessa partita la porta del Perugia che l’Hellas affrontava in Umbria. Risalendo ancora più indietro con le statistiche troviamo la tripletta contro il Pescara di un giovanissimo Filippo Inzaghi, che da quel giorno venne soprannominato 'Superpippo'.
Bei tempi, viene da dire, e grandi nomi. Poi, se ci si pensa meglio, si scopre che il grande Pippo non era ancora l'attaccante devastante che in Europa ha spadroneggiato per anni a suon di gol (e che tuttora risulta decisivo anche se, con l'incalzare dell'età, deve misurare le forze). Ma nemmeno Gilardino, per venire a tempi più recenti, era ancora quello di Milan e Fiorentina, così come lo 'zingaro' Mutu o 'el indio' Camoranesi erano lontani dai fastosi palcoscenici nostrani e continentali a cui li associamo oggi. Già allora però, si intravedeva in loro qualcosa in più, quel pizzico di sana pazzia frammista a classe non ancora sgrossata che, giunta a 'completa maturazione', avrebbe finito per incantare le platee di mezzo mondo.
Accostare Tiboni a questi mostri sacri potrà sembrare stridente e, forse, inopportuno. Ma questo ragazzo ha quel qualcosa in più, una sorta di ‘X Factor’, che lo farà giungere a grandi traguardi. Basti pensare all'apparente scioltezza/incoscienza con cui ha battuto il rigore del pareggio, conun irriverente 'cucchiaio' alla Totti. Oppure al modo assolutamente naturale con cui ha 'uccellato' il portiere lilla. Insomma il ragazzo possiede certamente doti di alto livello ed è strano che Ventura a Pisa non se ne sia accorto e lo abbia lasciato spesso in tribuna (anche, si sussurra, per vicende extra-calcistiche). Forse le 'bizze' della giovinezza dominavano la tecnica e la voglia di giocare a calcio. Oppure, magari, ha trovato solo a Verona il giusto mix di responsabilità e spensieratezza che consentono a un giovane di decollare.



Tutti i butei gialloblù sperano, comunque vada, che il possente granatiere biondo in comproprietà con l'Atalanta (come Bergamelli e Campisi), coltivi a fondo i suoi talenti. E insegua nel contempo, con costanza e dedizione, i sogni di gloria tipici dei ventenni. Per la sua carriera, certo, ma anche per l'Hellas. Che vuole tornare ad assaporare il grande calcio che il suo popolo merita.

(Calciopress.it)

Si sono disputate questa sera le partite valide per il quarto, e penultimo, turno della fase a gironi della Coppa Uefa, relativamente ai gironi A, B, C e D. Quattro squadre hanno staccato il biglietto per i Sedicesimi di finale della competizione. Per le altre tutto è rimandato all'ultimo turno.

Nel Girone A, lo 0-0 contro il PSG è bastato al Manchester City per conquistare la qualificazione. Nell'altra gara gli olandesi del Twente hanno avuto la meglio sullo Schalke per 2-1.

Nel Girone B sono stati il Metalist ed il Galatasaray ad assicurarsi la qualificazione, grazie alla vittoria degli ucraini sull'Olympiakos e dei turchi sull'Hertha Berlino.

Nel Girone C alla Sampdoria non è riuscita l'impresa ed è stata sconfitta dallo Standard Liegi per 3-0. La formazione belga si è così qualificata per il turno ad eliminazione diretta. Nell'altra partita anche il Siviglia ha fatto tris, battendo nettamente il Partizan.

Nel Girone D è stata un'italiana invece a staccare il tagliando buono per i Sedicesimi. Col 2-1 inflitto alla Dinamo Zagabria, infatti, l'Udinese ha interrotto un periodo nero e conquistato la qualificazione. A Mosca, vittoria del NEC contro lo Spartak.


Questi tutti i risultati:

GIRONE A
Twente-Schalke 2-1
3' Wielaert (T); 55' Perez (T); 77' Asamoah (S)
Manchester City-Paris Saint-Germain 0-0

GIRONE B
Hertha Berlino-Galatasaray 0-1
69' Baros (G)
Metalist Kharkiv-Olympiakos 1-0
87' Edmar (M)

GIRONE C
Siviglia-Partizan 3-0
32' rig. Fabiano; 46' Renato; 73' Fabiano
Standard Liegi-Sampdoria 3-0
23' De Camargo; 35' Onyewu; 42' Jovanovic

GIRONE D
Spartak Mosca-NEC Nijmegen 1-2
2' Kovalchuk (S); 85' Beukering (N); 88' Schøne (N)
Udinese-Dinamo Zagabria 2-1
5' Quagliarella (U); 79' Obodo (U); 93' Biscan (D)

In programma giovedì:

GIRONE E
Heerenveen-Braga
Wolfsburg-Portsmouth

GIRONE F
Aston Villa-Zilina
Slavia Praga-Amburgo

GIRONE G
Copenhagen-Rosenborg
Valencia-Club Brugge

GIRONE H
Lech Poznan-Deportivo La Coruña
Nancy-CSKA Mosca

(udineseblog)

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