Quickribbon Lorenzo Petiziol commenta Udinese-Chievo

domenica 30 novembre 2008

Siamo in crisi ! La sconfitta interna contro il Chievo è il campanone che suona l’allerta. Quattro sconfitte, sicuramente diverse fra loro, ma sempre quattro. Passi quella di Milano contro l’inter , inspiegabile e giusta quella contro la Reggina in casa, debilitante quella contro la Fiorentina targata Orsato, quella di oggi contro il Chievo ha tanti padri e padrini, non certo l’arbitro. Trefoloni ha fatto bene ad espellere Di Natale perché, per quanto Moro gli avesse detto qualche poesia sconcia, Totò da capitano, da azzurro da uomo di esperienza non può permettersi un gesto così plateale. Non riesco a giustificare questa Udinese e credo che non abbia alibi per l’ennesima sconfitta, se non il fatto di essere rimasta in dieci. Neppure in parità numerica aveva combinato molto, e se vai a vedere lo score del match, annoti che non ha fatto un tiro in porta e che il Chievo ci ha graziato almeno in due occasioni. La firma della sconfitta è di Felipe al suo rientro, come dire che non ha perso il vizio.
Il ragazzo si presentato al suo nuovo vernissage travestito da figlio dei fiori con quei capelli “on the air” prendendo il posto di Domizzi squalificato. Il suo autogol non è casuale, è frutto di un momento di amnesia in quanto ha dovuto rincorrere a ritroso per cercare una posizione perduta e in questo tentativo ha incocciato il pallone spedendolo alle spalle di Handanovic.


Felipe è un grandissimo giocatore, un patrimonio di questa Udinese, ma in ogni partita ha i suoi cinque minuti di “mona”. Sia chiaro che l’Udinese non ha perso per colpa di Felipe. Allora vi domanderete perché ? Esprimo la “mia personalissima” analisi alla Rino Tommasi. Questa squadra che non può essersi sciolta come neve al sole gioca un calcio prevedibile, basato sul possesso di palla e sulla ricerca dello spazio per delle punte che lo attaccano come pochi e che sono potenzialmente fulmini di guerra.

Se rallenti e giochi un calcio ruminato in orizzontale gli avversari hanno buon gioco si chiudono e ripartono. E quando l’Udinese trova barricate al limite dell’area non cambia atteggiamento e va a cozzare contro gli avversari. In casi come, contro la Reggina e contro il Chievo, dovevano evidenziarsi gli elementi di spicco della squadra intesi come quei giocatori che puntano l’avversario lo saltano, creano superiorità numerica.


Non solo, ma a parte un super D’Agostino, che canta e porta la croce, alla squadra manca un giocatore che le imprima il cambio di marcia in mezzo al campo, altrimenti il possesso di palla fatto a due all’ora e per vie orizzontali fa solo il gioco del nemico e serve solo per le statistiche. Aggiungiamoci i venti minuti finali fatti in apnea e si ha il quadro attuale dell’Udinese. Scusate la spietata e dolorosa disamina fatta con tutto l’amore che porto per questa squadra, ma due sconfitte interne contro le ultime in classifica non sono frutto del caso.


Non c’è Orsato che tenga, qui bisogna fare mea culpa e capire a fondo cosa sta succedendo a questa Udinese che è, e rimane, una squadra di enormi potenzialità, ed è proprio per questo che provo un grande disagio spogliarla e mostrare le sue nudità. Pensate ,contro il Chievo, i Bianconeri non hanno fatto alcun tiro in porta. E in attacco avevano Sanchez, Floro Flores e Di Natale gente che ci invidia anche il Manchester United. Inoltre i ragazzi di Marino oggi, come contro la Reggina, non hanno letto bene la partita, chissà forse quelli del Chievo hanno cancellato gli schemi dalla lavagna ?

E’ un momento difficile, molto difficile ed urge un intervento saggio, di Giampaolo Pozzo prima, e di Marino, poi. Questa è una squadra fortissima e non può perdere contro le ultime della classe. E non mi si venga a dire che quelli del Chievo erano dei fenomeni. Ogni squadra ha i punti che si merita . E poi lasciatemelo dire, un Di Natale che cammina e non affronta mai l’uomo significa che ha ancora qualche problema, evidenziato poi da quella intollerabile reazione, che ha costretto i suoi compagni a giocare in inferiorità numerica. Proprio per questo Di Natale lo censuro ma non lo condanno.

Questa squadra deve assolutamente ritrovare l’autostima che aveva contrassegnato il suo inizio di campionato. Come si fa ? Non lo so , ma so che Marino lo farà, lo deve fare . In fondo tutte le formazioni durante il torneo hanno un mese fracico, l’Udinese l’ha avuto un po’ in anticipo sui tempi calendariali. Un aggiustamento e una bella limata deve essere fatta con immediatezza e senza coercizioni varie, vedi ritiri o menate del genere,anche perché la parte del bicchiere pieno sono i tre punti che ci separano dal quarto posto. E scusate se è poco…,ma serve una terapia d’urto immediata. (udineseclub.net)

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