Quickribbon Lorenzo Petiziol commenta Fiorentina-Udinese

domenica 23 novembre 2008

Il sommo poeta Dante avrebbe dovuto inventare un altro girone infernale, quello per gli arbitri di calcio. A quest’ora avrebbero fatto già una decina di condoni per sovraffollamento. Provate voi a commentare questa sconfitta dell’Udinese a Firenze. Io non ce la faccio, sono come un toro colpito da banderillas in una plaza de Toro che si dimena in cerca del torero (arbitro) per dargli una cornata. E non sarebbe il solo che godrebbe della mia furia. Il signor Di Gennaro ,ex giocatore dei viola, guarda caso ha sciorinato un commento alla gara da arresto immediato. Fastidioso e irriverente. Chi l’ha ascoltato avrà provato il mio stesso senso di fastidio. Quando la Fiorentina era a metà campo si agitava come un leone in gabbia inneggiando alla possibile occasione da gol. Ma mi domando, pensava forse di essere la Littizzetto? Almeno lei fa ridere… e in un certo qual modo anche lui ci è riuscito. Ridicolo e fastidioso.

Ho un diavolo per capello, e non sono calvo. Come si fa a spiegare una sconfitta dopo aver dato una lezione di calcio alla Fiorentina. Scommettiamo sui titoli epistolari di domani? “La Fiorentina annienta l’Udinese”. Certo di fronte ad un 4-2 e per chi non ha visto la partita è un titolo confacente, ma per chi l’ha vista suona come una musica dodecafonica. Il primo tempo lo ricordo per il super-gol di Floro Flores, uno shut improvviso e arcuato come avesse tirato con la balestra. E poi tutte le occasioni create e fallite, ma soprattutto la grande superiorità della squadra friulana che ha giocato come meglio non poteva.

Alla fine del primo tempo rimaneva il rammarico di un vantaggio striminzito. Era come avessero la taglia 56 e indossassero un vestito taglia 48. La colpa? Indigestione di gol mangiati e misure prese a peso. Nell’intervallo succede qualcosa. O l’arbitro beve prugna in quantità industriale… o parla con qualcuno (?)… non riesco a spiegarmi un simile cambiamento. Mai, avrei pensato ad un finale diverso. Invece la ripresa presenta uno scledense intorpidito e fazioso o, incapace fate voi, tanto che dopo un paio di minuti concede due falli inesistenti di Domizzi al limite dell’area che per Mutu puzzano di rigore.

E poi dopo un presa di tabacco, Domizzi soffia su Gilardino, e Orsato, dopo un singulto etilico fila dritto, si fa per dire, verso il dischetto infernale. Pazzesco. Mutu pareggia. Poi i Viola trovano per strada altri tre gol incomprensibili e vagabondi dovuti al nervosismo calato sulla testa dei giocatori bianconeri convinti che tutto ciò che stava succedendo era come un film senza trama e con un regista improvvisato. Torna Di Natale e realizza il rigore dopo una parata e l’espulsione conseguente di Comotto. L’ex torinista se ne va salutando tutti quasi fosse ad un party e sommando le sostituzioni e le interruzioni avevo fatto un conto di un sostanzioso recupero.

Il dantesco infernale concede solo tre minuti tre, riassumendo così la malafede che mi aveva accompagnato per tutto il secondo tempo. Questa sconfitta non mi preoccupa, anzi, era da tempo che non vedevo un’Udinese così tonica... e un arbitro così debosciato. Invito Giampaolo Pozzo a bussare o a sfondare qualche porta del Palazzo e manifestare il suo pensiero e alla sua maniera. Se la griglia d’arrivo è già stata stabilita ce lo dicano, possiamo ancora cambiare canale. Come volevasi dimostrare Moggi o non Moggi non è cambiato nulla.

I Della Valle possono stare tranquilli, ci hanno fatto un bel paio di scarpe dure e strette, buone per il Signor Orsato di Schio, al quale auguro calli grandi come castagne. Il rammarico è enorme soprattutto se penso a tutte le occasioni sprecate, persino da Zorro Quagliarella, nel corso dell’intero match. Il duo Cip e Ciop, che ha commentato la partita. gradisca gli auguri di una lunga e tormentata laringite. Il loro silenzio mi potrà essere di conforto. Come la prestazione dell’Udinese… errori compresi. Però adesso basta… abbiamo già dato. (udineseclub.net)

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