Quickribbon L'Atalanta è un'altra cosa

giovedì 4 dicembre 2008

L'Atalanta è un'altra cosa

Vittoria importante per l'Udinese soprattutto in vista del prossimo impegno di campionato. Era fondamentale invertire la rotta negativa che in campionato ha portato a 4 sconfitte consecutive e in Coppa Italia ad un rocambolesco passaggio del turno alla lotteria dei rigori. Ma la Dinamo non è l'Atalanta: troppa al differenza tecnica tra le due squadre per guardare senza timori alla trasferta di Bergamo dopo le recenti scoppole.



Vittoria comunque doveva essere e vittoria è stata. Obbligo quasi, che serviva a dire 'ci siamo ancora'. Quello che preoccupa in vista di Bergamo è però altro: la solita disattenzione e qualche calo soprattutto nel finale c'è. Non è da sottovalutare. Ma c'è anche la volontà di tutti di riprendere il cammino positivo che ad inizio anno aveva tanto impressionato. Ci mancherebbe del resto che non fosse così. Ma come detto a Bergamo sarà tutta un'altra atmosfera, per questo non si può parlare di essere usciti dalla crisi. L'Udinese non è quella che si è vista al Friuli contro il Chievo e la Reggina, ma l'avversario era poca roba, quasi come i suoi tifosi (nel senso spregiativo ovviamente)

Ci chiediamo come si possa permettere ancora alla Dinamo di partecipare a gare europee: gli inglesi hanno pagato, questi qua sembrano barbari per quel che è accaduto, che per fortuna è stato meglio del previsto, se meglio significa sospendere una partita.

Tornando a Bergamo è importante non solo perchè bisogna riprendere a fare punti, ma anche e soprattutto, a questo punto, per dimostrare che la prova di Uefa non è un episodio, ma un nuovo inizio. Occorre capire se si può tornare a guardare davanti o è meglio guardarsi dietro a quelle che arrivano, un po' come nell'anno di Malesani, risucchiati nella terra di mezzo che non conta una mazza.
Serve capire se l'Europa toglie davvero energie. Giocare mercoledi e domenica non è una cosa facile, lo dicono tutti, specie dopo una gara che doveva essere vinta a a tutti i costi. Il turnover c'è stato ma mancheranno Di Natale e forse Isla e Domizzi. Mica cazzabubbole. Però bisogna ripartire da qui con ottimismo, senza pensare più alla Uefa almeno fino a febbraio, anche se il primo posto è da conquistare e sarebbe una gran bella cosa.
Marino le sta tentando tutte: davanti ad infortuni e squalifiche, pur di arrivare al risultato, ha anche rispolverato il vecchio modulo della passata stagione, confidando nelle capacità dei suoi di saperlo ancora interpretare a dovere. Segno di intelligenza: il 3-4-3 forse in questo momento è il vestito che più si addice a questa squadra in attesa di riavere tutti. Ostinarsi sugli stessi unduici di sempre e cercare di non cambiare mai significa andare incontro a scoppole: gli avversari oramai conoscono il gioco dell'Udinese (in Italia) e l'Atalanta di Del Neri sa come fermare per benino D'Agostino e Inler bloccando di fatto il gioco. Serve duttilità. Se n'è tanto parlato, ieri l'abbiamo rivista, ora servono conferme.

Tutto bene, quindi, quel che finisce bene? A Bergamo la sentenza. Questo era il primo passo per uscire dalla crisi. Serve però continuità e l'Atalanta è un bel banco di prova. Quindi sotto con l'operazione Bergamo. Perchè la quinta non sarebbe bella come quella di Beethoven.

(Udineseblog)

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