giovedì 4 dicembre 2008
Ubriachezza e furti, fermati 19 ultras croati
Partita sospesa per dieci minuti per petardi lanciati in campo dai croati. Una ventina di tifosi ospiti portati in questura perchè sospettati di furto o perchè sorpresi, ubriachi, a tenere comportamenti poco urbani. Altri due supporter all’ospedale perchè caduti dagli spalti della curva sud (si ipotizza che fossero sotto l’effetto dell’alcol). Un autogrill saccheggiato la sera precedente alla partita. È quanto è successo prima e durante la sfida di Coppa Uefa Udinese-Dinamo Zagabria disputata ieri al Friuli e finita con un 2-1.
I primi interventi delle forze dell’ordine si sono resi necessari nella serata di martedì quando un gruppo di giovani croati, dopo essersi fermato per una sosta nell’area di servizio Zugliano sud, ha preso di mira l’Autogrill. I ragazzi, secondo una prima ricostruzione della polizia che ha ricevuto la denuncia della titolare dell’esercizio pubblico, non avrebbero pagato o avrebbero pagato solo parzialmente tutta una serie di prodotti alimentari e di bevante. Quando è arrivata la pattuglia della Squadra volante, i croati si erano già allontanati. Sono stati ritnracciati qualche tempo dopo in città. Li ha notati un altro equipaggio in via Poscolle: gli agenti, intorno alle 23, hanno fermato per un controllo un Volkswagen transporter bianco con a bordo 12 tifosi della Dinamo. Alcuni di loro sembravano proprio quelli descritti dai responsabili dell’Autogrill di Zugliano.
E così la polizia ha voluto vederci più chiaro e li ha condotti in questura per alcuni accertamenti. Nel loro furgone non è stato trovato nulla. Della refurtiva neanche l’ombra.
Ma dalle verifiche nelle banche-dati è emerso che cinque di quei ragazzi erano già stati segnalati dalle autorità croate come tifosi pericolosi, già destinari di divieti di assistere a manifestazioni sportive nel loro Stato. I ragazzi sono stati quindi trattenuti per buona parte della giornata di ieri, fino al termine della questura. Nei loro confronti il questore ha emesso provvedimenti Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) per tre anni. E, con tutta probabilità, i croati non riusciranno a evitare una denuncia per furto aggravato in concorso.
L’arrivo dei tifosi in città, ieri mattina, è stato sereno. La maggior parte ha deciso di soffermarsi al tendone dell’amicizia e non ha dato alcun problema. Nel pomeriggio, però, sei supporter si sono fatti notare per il loro comportamento sopra le righe in piazzetta del Pozzo: avevano cominciato a lanciare oggetti contro le auto. La polizia li ha bloccati e ora sta valutando se denunciarli. È già stato segnalato alla Procura per furto, invece, un giovane che rubato una maglietta in un negozio di piazza San Giacomo.
E allo stadio, poco prima della partita, un tifoso croato è caduto dai gradoni della curva e si è procurato diverse ferite, tra cui un trauma facciale. Le sue condizioni, comunque, non sarebbero gravi. Poco dopo un altro sostenitore della Dinamo è precipitato dagli spalti finendo all’ospedale dove gli hanno riscontrato una frattura del piede. Dopo la gara i numerosi supporter slavi sono stati scortati alla stazione dalle forze dell’ordine senza che avvenissero incidenti. Incidenti evitati anche per i 7 autobus carichi di ultras della Dinamo che nottetempo hanno raggiunto il confine italiano.
In due cadono dagli spalti del Friuli
Un volo di quasi dieci metri che non si è trasformato per pura fortuna in tragedia. È successo ieri allo Stadio Friuli poco dopo le 17, quando un tifoso della Dinamo Zagabria è precipitato dall’apice della Curva Sud e, solo per un vero e proprio miracolo, è atterrato all’esterno del settore su uno dei bagni chimici con struttura in plastica, struttura che fortunatamente ha attutito il colpo e limitato i danni, danni comunque gravi.
Il giovane croato, al quale è stato riscontrato un tasso alcolico attorno ai tre grammi per litro (il massimo consentito per la guida è di 0,5), è caduto all’indietro dalla sommità della curva, forse spinto nella ressa, forse perdendo l’equilibrio da solo. Ha riportato un trauma facciale, la frattura del gomito e del polso destro.
Trasportato all’ospedale di Udine, dopo essere stato prontamente soccorso dai sanitari del 118, il tifoso della Dinamo è stato sottoposto ad accertamenti strumentali che hanno escluso altre complicazioni, ma comunque confermato la gravità dei traumi che hanno reso necessario il ricovero precauzionale.
Ma il bollettino medico non si esaurisce qui: a ridosso del fischio d’inizio della gara, alle 18, un altro supporter croato, nel tentativo di appendere una bandiera sulle inferiate della Sud, è caduto nel fossato che divide gli spalti dal campo. Il tifoso è stato aiutato ad uscire dal fossato dai vigili del fuoco che hanno calato una scala per “ripescarlo” e in un primo momento si è rifiutato di ricorrere alle cure dei sanitari, salvo poi cambiare idea in preda al dolore.
Anche lui è stato condotto al nosocomio udinese dove, oltre ad un altissimo tasso alcolico, gli è stata riscontrata la frattura del piede destro che non gli ha impedito di tornare a Zagabria con gli altri supporters della Dinamo.
Marina Presello
Duecento in piazza tra abbracci, grandi bevute e saluti romani
PAOLA LENARDUZZI
Era filato tutto liscio fino al pomeriggio, quando la polizia ha cominciato a fermare i primi tifosi visibilmente ubriachi. Che fosse un appuntamento a rischio lo si temeva dopo la pessima performance dei supporters di Zagabria a Praga (300 arresti...). L’accoglienza in Giardin Grande, la tenda, lo striscione di benvenuto, il buffet di formaggi, grissini col crudo, vino e birra offerti col sottofondo dell’inno della Dinamo per i circa 200 transitati per il centro hanno indubbiamente fatto da deterrente ai malintenzionati.Ma solo fino a quando la gradazione alcolica non ha avuto il sopravvento.
Attesi per le 11, i supporter d’oltreconfine sono arrivati in piazza Primo maggio all’una passata, complici i ripetuti controlli, richiesti dalla nostra polizia lungo il tragitto, dal confine tra Croazia e Slovenia, al valico di Fernetti, alle aree di servizio in autostrada.
Prima dell’arrivo dei pullman che hanno sostato davanti al tendone dell’amicizia, piccoli gruppi di tifosi hanno cominciato a saggiare il terreno scambiando sciarpe, foto e brindisi con i coordinatori degli Udinese club presenti agli stand. «Mai un’esperienza così bella», ha commentato Mladen, che di trasferte ne ha fatte tante, da Amsterdam a Belfast, da Londra a Roma. «Udine è veramente speciale – aggiunge Daniel –, grazie di questa bella amicizia, poi la partita vada come vada». Sinisha, che sembra planato nel paese delle meraviglie e non smette di fare foto, parla con fervore dell’inno della Dinamo, «che ci invita ad amare la nostra squadra con il cuore. Del resto, questo era uno squadrone tra i più amati anche prima che la Jugoslavia si sfaldasse». Fa capolino anche Tony Capuozzo, vicedirettore del TG5, attratto, dice, «dall’atmosfera tutta friulana che si respira e di cui avevo già sentito parlare in occasione della gara del Tottenham. È una bella iniziativa – aggiunge – andrebbe esportata, ma ci vuole carattere, non dappertutto potrebbe funzionare come qua».
C’è il sole e il sindaco Furio Honsell si presenta in maniche di camicia, ma senza dimenticarsi della sciarpa Uefa. «C’era timore attorno a questo appuntamento – dice –, ma credo che alla fine sarà ricordato come una bellissima giornata di sport con Udine ancora una volta in grado di mettersi in evidenza come accade in tanti altri settori».
L’arrivo dei due “Croatia bus” mostra facce un po’ diverse. Dietro la sorridente guida Neven, che si allinea con i complimenti agli udinesi e fa sapere che i controlli lungo la strada non sono stati poi così seccanti, ecco giovani con le teste rasate e adulti con i capelli lunghi, quasi tutti con la lattina di birra in mano. Dopo il saluto fascista, si avventano verso gli stand gastronomici, mentre non riscontra analogo successo il bus rosso stile Londra che vende le magliette dell’Udinese.
Le scorte sui pullman finiranno per rendere vana l’ordinanza che proibisce la vendita di alcolici. Molti i bar del centro, e non solo, che hanno deciso di abbassare le serrande nel pomeriggio. «Io chiuderò dalle 15 alle 18 – fa sapere Marco Zoratti, titolare del Beethoven, proprio alle spalle del tendone – per evitare reazioni all’eventuale richiesta di alcolici. Ho un brutto ricordo dei tedeschi del Borussia, mentre i fans dell Tottenham sono stati favolosi».
A fine giornata Diego Volpe Pasini, che ancora una volta ci ha messo lo zampino per lasciare un bel ricordo di Udine, dirà: «A parte gli ubriachi che però non hanno distrutto nulla, si è rivelato ancora una volta vincente la decisione del questore di dimostrarci accoglienti e propositivi».
(messaggero veneto)
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Argomenti: La partita