Quickribbon Serie A: quanti gol all'ultimo minuto

domenica 30 novembre 2008

Prima c’era la zona Cesarini con la quale venivano etichettati i gol decisivi segnati negli ultimi minuti di gioco, adesso si segna sempre più spesso oltre il 90’ durante i minuti di recupero. L’ultima prodezza è di Pippo Inzaghi giovedì in Coppa Uefa: suo il gol del pareggio del Milan a Portsmouth al 92’.
CESARINI E LA ZONA - Zona Cesarini fa ormai parte del linguaggio comune: si usa quando si parla di una soluzione in extremis, dalla crisi dell’Alitalia a un accordo sindacale, ha dato il nome ad una trasmissione radiofonica, a un’iniziativa a Senigallia dove è nato Cesarini per ricordare il grande calciatore, lo troviamo spesso nei blog. Renato Cesarini, nato a Senigallia ma emigrato subito in Argentina, ha conquistato nella Juventus 5 scudetti consecutivi da giocatore dal 1930 al '35, uno da allenatore nel 59-60. Nella Nazionale italiana ha giocato 11 partite, segnando tre reti. Una di queste creò la zona Cesarini. Era il 13 dicembre del 1931, l’Italia affrontava al Filadelfia di Torino l’Ungheria. Gli azzurri due volte in vantaggio furono raggiunti per due volte dagli ungheresi. Decise un gol di Cesarini al 90’. Fu il giornalista Eugenio Danese a parlare di zona Cesarini commentando la domenica successiva un gol in campionato. Bastò soltanto quella partita per creare un mito. Cesarini segnò nella Juve altri gol negli ultimi minuti, talvolta non decisivi. Ma la zona Cesarini è legata soltanto a quel gol, anche perché l’italo-argentino in Nazionale non segnò più gol nella fase finale delle partite.
NASCE IL RECUPERO - Bisognerà aspettare il 1994 per quantificare i minuti di recupero in una partita. Troppe interruzioni, le sostituzioni, le proteste riducevano di fatto i 90’ minuti di gioco effettivo. Blatter segretario generale della Fifa, dopo Italia '90 impone alle federazioni nazionali che gli arbitri recuperino il tempo perduto. In Italia ha un valido alleato in Casarin, designatore degli arbitri. Ma ancora non ci sono regole certe: il recupero viene fissato intorno ai tre minuti. Nel 1992 la Fifa decide che dai mondiali del 1994 verranno resi pubblici i minuti di recupero: l’arbitro li comunicherà al quarto uomo, che provvederà ad informare anche gli spettatori segnalando da bordo campo quanto si dovrà giocare oltre il 90’.
REGOLE CERTE - Ma come calcolare i minuti di recupero? Basta la discrezione dell’arbitro? No. L’11 febbraio del 1996 la svolta in Italia. Casarin stabilisce i criteri del recupero: un minuto per una sostituzione in barella, trenta secondi per ogni sostituzione, più eventuali altri minuti per perdite di tempo. Diventa importante la figura del quarto uomo: sarà lui a mostrare il cartello indicatore alla fine del primo e del secondo tempo, su indicazione dell’arbitro, dei minuti di gioco da recuperare. Fine delle polemiche? Non proprio, ma almeno qualcosa si è fatto.
CHE COLPI DI SCENA - Entra nella storia la finale di Champions nel 1999. Al Camp Nou di Barcellona il Bayern è in vantaggio sul Manchester Utd (1-0) dopo aver dominato e colpito due pali. Ma non ha fatto i conti con i Red Devils: Sheringham al 46’ e Solskjaer al 47’ capovolgono il risultato e assegnano la coppa al Manchester nei minuti di recupero.
RECUPERI PREZIOSI - Campionato italiano 2008-2009, la zona recupero diventa sempre più decisiva. Sono sei i gol segnati dopo il 90’ che hanno cambiato il risultato. Ma sono tanti anche i gol segnati negli ultimi minuti di gioco, anche questi decisivi... Ecco quelli della zona recupero: Cordoba dell'Inter al 91' in Reggina-Inter, 10ª giornata, 1 novembre (2-3); Cicinho della Roma (autogol) al 92' in Bologna-Roma, serie A, 11ª giornata, 8 novembre (1-0) Cruz dell'Inter al 92' in Inter-Udinese, 11ª giornata, 9 novembre (1-0); Esposito del Lecce al 93' in Lecce-Milan, 11ª giornata, 09-11-08 (1-1); Succi del Palermo al 92’ in Bologna-Palermo 1-1 13ª giornata (22 novembre); Conti del Cagliari al 95’ in Napoli-Cagliari 2-2 13ª giornata (22 novembre). Il Milan invece è lo specialista dei gol dopo il 90’ in Coppa Uefa. Aveva cominciato Ronaldinho al 92' contro il Braga il 6 novembre a San Siro dando la vittoria al Milan, ha chiuso giovedì in Inghilterra Inzaghi che realizza al 92' il gol del 2-2. Pensate: senza i gol di Cordoba e Cruz l’Inter avrebbe quattro punti in meno e sarebbe seconda dietro il Milan. E il Milan senza Ronaldinho e Inzaghi avrebbe tre punti in meno e sarebbe secondo nel suo girone alle spalle del Wolfsburg di Barzagli e Zaccardo. Aveva ragione il saggio Boskov: "Partita finisce quando arbitro fischia".

(Gazzetta.it)

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