mercoledì 26 novembre 2008
E' esperienza anche questa. Stasera i ragazzi di Prandelli avranno sicuramente capito che il bel gioco non basta per restare in Europa ai massimi livelli: servono più attenzione in difesa e più cattiveria davanti. Resta comunque una gran bella serata, regalata peraltro a un pubblico che non era quello delle grandi occasioni. Ora comunque la Fiorentina saluta la Champions e si concentra sull'obiettivo Uefa: con la Steaua basterà un pari.
mestiere.
GENEROSITA' - I viola partono subito forte perché c'è tanta voglia: sia di mantenere vive le speranze di restare in Champions, sia comunque di ben figurare sulla ribalta europea. Così ci provano un po' tutti, da Mutu (anche di testa) a Gila, fino a Montolivo, che cerca di sfruttare lo stato di grazia sui tiri dal limite sfoggiato sabato con l'Udinese. Dall'altra parte però c'è una squadra che ha meno preoccupazioni di classifica nel girone, e quindi tanta tranquillità in più. E dalla tranquillità al cinismo il passo è breve, soprattutto se si ha gente come Benzema. Nella prima mezzora, l'attaccante del Lione si vede praticamente solo due volte: quando serve il delizioso assist dalla sinistra per il gol di Makoun da centro area, e quando va via da solo per scagliare il tiro del raddoppio. La partita sembra ormai un discorso chiuso, c'è pure una traversa all'incrocio di Juninho, la Fiorentina è in evidente difficoltà dietro ma ha il merito di continuare a crederci, anche a costo di rischiare sui travolgenti contropiede avversari: a pareggiare il conto delle traverse pensa Mutu di testa, ed è sempre su palla alta che Gilardino accorcia le destanze allo scadere del tempo riportando in partita la sua squadra.
LA RIPRESA - I viola ripartono subito in attacco, con Prandelli che però smuove le acque in difesa inserendo Kroldrup. L'avvertimento però, dal fronte opposto, arriva subito: Juninho sfodera una nuova punizione magistrale, ed è nuovamente traversa. Poi c'è anche Benzema che porta avanti i contropiede da solo, facendo impazzire i difensori di Prandelli. Anche i viola, però, arrivano a un passo dal gol, per esempio quando Mutu manda fuori da ottima posizione dopo una bella sponda di Gilardino, o quando Kuzmanovic trova il palo su tiro deivato da un difensore. Ed è così che la partita prosegue, tra spettacolo e occasioni, ma il Lione non perde il controllo. Nel frattempo Prandelli gioca tutte le carte a sua disposizione, inserendo Osvaldo e Jovetic, ma arrivano solo nuove opportunità, come quella di Gila che sfiora il palo di testa. Dalla parte opposta, peraltro, continuano le traverse, con quella spettacolare di Ederson. Così alla fine i francesi portano a casa la qualificazione, lasciando ai viola una doppia consapevolezza: il gioco ormai c'è, manca solo un po' più di mestiere
(Gazzetta.it)
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Argomenti: Champions League 2008/2009