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Totò Di Natale come zico: il paragone in questi giorni lo hanno fatto in molti.

"Sotto certi punti di vista un pochino ci somigliamo, lui fa parte di mostri sacri del calcio. Però a prevalere in me è lo smisurato piacere per il paragone. Il mio ragionamento è semplice. Zico è un grandissimo campione, se mi accostano a lui significa che qualcosa di buono l'ho combinato. Comunque è qualcosa che non mi pesa, semmai mi responsabilizza. Per carattere non mi tiro indietro quando occorre metterci la faccia nel bene e nel male", ha detto il numero 10 alla GAzzetta dello Sport.

Poi aggiunge: "Siamo simili nei movimenti, in certe giocate col pallone fra i piedi, ma aveva un'arte che gli invidio da morire: mi piacerebbe saper calciare le punizioni come lui".
Sulla sua scelta di rimanere a Udine poi dice che "è casa mia. E' una città che mifa vivere bene, dove mi hanno fatto sentire importante e mi hanno accolto come uno di famiglia. Poi c'è il progetto societario: solido, credibile. Ho rinnovato fino al 2013 dopo l'Europeo a abbiamo fatto tutto in tre minuti venedoci incontro. Avevo comunicato ufficialmente a Pozzo la mia volontà di rimanere due mesi prima della fine dello scorso campionato. Lungo l'estate ho avutio diverse offerte dall'Italia e dall'estero, ma la mia decisione l'avevo già presa. Anche la Roma sapeva che non mi sarei mosso. A chi dice che merito un grande club rispondo che ci sono già. E poi se avessi voluto avrei già realizzato quel desiderio se lo avessi avuto. Ora voglio far bene con l'Udinese, poi c'è il Mondiale e quota 100 gol in A. Sono a 63, non mi pongo limiti d'età. Fin quando sto bene gioco".
Infine la sfida con la Juve:"sarà più difficile sbancare l'Olimpico rispetto ad un anno fa. Ma se giochiamo da Udine tutti ci devono temere" (udineseblog/Gazzetta)