lunedì 8 settembre 2008
Ma come può giocare ancora nell'Udinese un giocatore così”...Se la scorsa settimana dopo le gemme col Palermo questa frase era sommessa, scommettiamo che ora che l'Italia ha (ri)scoperto Di Natale diventerà la colonna sonora da proporre anche a Udine, in casa sua, per la sfida con la Georgia?
Basta! Per favore rassegnatevi! Il nuovo pallone d'oro (nel senso che ogni palla che gioca diventa preziosa) del calcio italiano, è dell'Udinese e a Udine rimarrà. Alla faccia di chi preferisce spendere e spandere per campioni di dubbia provenienza. Ma la verità è che Pozzo difficilmente se lo sarebbe fatto sfuggire. Il sogno è quello di vincere davvero qualcosa, e con un Di Natale così, con una squadra che ha nazionali sparsi per tutto il mondo, con altri azzurri papabili, è lecito pensare che questa squadra possa davvero fare grandi cose quest'anno.
Una cosa però stride con tutto questo: in altre piazze ci sarebbe la coda per ammirare questo campione dalla classe cristallina, per vedere da vicino giocatori che in molti ci invidiano. Invece a udine non si va mai oltre lo zoccolo duro dei 13,000 presenti. C'è da riflettere e le colpe non sono di certo unilaterali. Ma rimane il fatto che la cornice non è di certo adatta ad un quadro così prezioso.
Mercoledi a Udine c'è la possibilità di stringerci tutti attorno al Capitano bianconero: bella l'iniziativa che poi regala ai presenti l'opportunità di entrare gratis alla prima di Coppa Italia dell'Udinese. Insomma è ora di muoversi per non rischiare di perdere nemmeno un attimo di questo campione, e di gridare ad alta voce il perchè gioca ancora a Udine e non altrove. La risposta migliore non può che venire da qui. Siamo parecchio stanchi di essere considerati ai confini del mondo calcistico italiano. (udineseblog)
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Argomenti: Di Natale, Editoriale