Quickribbon Zuculini, tra Udinese e altro

sabato 6 dicembre 2008

Zuculini, tra Udinese e altro

Franco Zuculini nasce a La Rioja (Argentina) il 5 settembre 1990: come tanti ragazzini, Franquito nasce con il "futbol" nel sangue e dunque sin dall'infanzia inizia a calcare i campi da calcio assieme a suo fratello Bruno, di due anni più giovane. Trasferitosi ad Escobar, città nel gruppo metropolitano di Buenos Aires, entra a far parte dell'Independiente, squadra neroverde solo omonima della famosa Roja: un bello scherzo del destino per chi, di lì a breve, avrebbe avuto il Racing Club, cugini e rivali storici dei titolati "Diablos", nel suo futuro.

Ancora giovanissimo infatti, nel 2000, Zucu entra a far parte dell'Academia: inizia allora quell'usanza, quasi d'altri tempi, che ancora oggi dopo esser diventato una delle stelline più appetite del panorama mondiale, mantiente. "Mi sveglio alle 5.30, perché Escobar dista molto da Avellaneda – racconta Franquito in una delle poche interviste concesse ai media argentini – Mio padre accompagna me e Bruno agli allenamenti in macchina: io, durante il tragitto di due ore, cerco di recuperare il sonno perso".

Carattere forte e determinato, ma anche un ragazzo semplice che ancora gioca a calcio con gli amici del suo quartiere e prende la metropolitana ("fino alla fermata Plaza Italia") ed il tram ("il numero 60") per tornare a casa la sera: Zuculini è già diventato il beniamino indiscusso del "Cilindro", dove i tifosi intonano cori per lui ad ogni partita sin dal 13 aprile 2008, giorno del suo esordio nel match contro l'Arsenal di Sarandì.

Da quel giorno in pratica il suo tecnico, Juan Manuel "El Chocho" Llop, non l'ha più tolto di squadra, affidandogli le chiavi del suo 4-4-2 incentrato sui giovani: 25 presenze tra le ultime giornate del Clausura '08 e l'Apertura che proprio in queste settimane si sta concludendo e che vede il Racing Club raggiungere una bella quanto inattesa salvezza dalla zona "descenso".

174 centimetri per 69 kg, Zuculini è un volante, il tipico ruolo in cui il calcio argentino sta eccellendo negli ultimi tempi sfornando giocatori come Mascherano, Gago e Banega; molto dotato tecnicamente, come dimostra il suo unico straordinario gol in carriera con la maglia del Racing (contro il Rosario Central), preferisce il piede destro ed ha un'ottima visione di gioco.

Il fisico è sicuramente "leggerino", ma il temperamento non manca di certo a Zucu, che lotta con grinta da mediano su ogni pallone: rapido e fantasioso, potrebbe essere un interessante prospetto anche in chiave tattica nel calcio europeo, visto che potrebbe ricoprire diversi ruoli come quello della mezzala laterale in un centrocampo a rombo, o semplicemente, come oggi, il secondo centrale di un centrocampo di una linea a 4, affiancato da un mediano.

Qualcuno lo ha paragonato a Mascherano: "E' un idolo, vorrei diventare come lui" ha risposto Zucu, ma rispetto al Jefecito sembra avere meno attitudine difensiva. Oltre al centrocampista del Liverpool, i suoi modelli sono sempre stati dei centravanti, cosa curiosa e che testimonia la sua attrazione fatale con il gioco offensivo: "Da bambino volevo essere Batistuta e segnare tanti gol come lui. Poi è stata la volta di Adrian "El Polaco" Bastia (ex compagno di squadra, oggi in Grecia), che mi ha insegnato tanto, specie sul piano della grinta e del sacrifico" ha spiegato.

E deve aver imparato davvero tanto in coraggio e grinta a giudicare dal suo marchio di fabbrica: si chiama "la Cabezona" e si tratta di un tackle sul pallone… con la testa, un tuffo kamikaze rasoterra che lascia disorientati gli avversari. "Chi ha la Boba, chi ha la Viva, io ho la Cabezona" ha scherzato Franquito, dopo le polemiche occorse nel match contro il River per il giallo rimediato con il capitano del Milo, Tuzio: "I miei compagni di squadra dicono che sono matto, ma io lo faccio ormai da anni".

Sul tavolo del presidente Héctor García Cuerva, fioccano le richieste, sin dal torneo Sudamericano Sub17 e dal pari categoria Mondiale del 2007, quando Zuculini non aveva ancora esordito da "pro": difficile fare una lista effettiva delle candidate all'acquisto del numero 36, visto che i direttori sportivi di mezza Europa, a cominciare da quelli di Juventus, Milan, Udinese, Napoli e Roma e per finire ai top club inglesi e spagnoli, sono vigili sulla situazione.

Zuculini frena però gli entusiasmi: "Oggi sono al Racing e penso solo a far bene qui: il Racing è tutta la mia vita, desidererei restare qui per altri tre-quattro anni per provare a vincere qualcosa". In effetti il gruppo albiceleste è giovane e quotatissimo: dall'interessante Shaffer, terzino già sulla lista di Diego Maradona per la Seleccion, a "Moralito" Maxi Moralez, genietto della Nazionale sub20, per finir a Gabriel Mercado e Claudio Yacob, anche loro nazionali giovanili.

Certo c'è da considerare la situazione economica del club, ormai da anni controllato da società di gestione che puntualmente falliscono: monetizzare presto l'esplosione dei gioiellini sarà probabilmente la mossa migliore anche per provare ad instaurare una società sana, che faccia dormire sonni tranquilli ai tifosi del Cilindro.

La base d'asta è fissata: 10 milioni di dollari, un prezzo che sicuramente inizia a tagliare fuori una fetta di partecipanti ed avvantaggia le squadre della Liga, come dimostrato appunto con i vari Gago, Higuain, Piatti e Banega. Ma le big della Serie A devono rischiare, perché Zuculini (in possesso di passaporto italiano per le sue origini) sarà probabilmente ben presto uno dei top 3 del Mondo nel suo ruolo, facendo cadere tante teste coronate anche nella Nazionale di Maradona: a gennaio farà parte della spedizione in Venezuela della Seleccion sub20 di Sergio Batista che nel Sudamericano mira alla qualificazione ai Mondiali.

Un trampolino che nell'ultima edizione ha messo in luce talenti come quello di Alexandre Pato, Lucas Pezzini Leiva, Edison Cavani, Alexis Sanchez ed Ever Banega: aspettare dunque ancora due mesi, potrebbe essere davvero troppo tardi… Eventualmente, per consolarsi, c'è sempre Bruno Zuculini: 16 anni, gioca nella stessa posizione nell'Octava del Racing ed a sentire il fratello maggiore, si preannuncia "più forte fisicamente e tecnicamente". Buon sangue, non mente.

(udineseblog)

1 Comment:

  1. Anonimo said...
    Blog meraviglioso, collegherò il vostro luogo a miei.

    Pep


    Forza Roma

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