lunedì 1 dicembre 2008
E' uno dei telecronisti più discreti e più capaci, una rarità del mondo televisivo attuale, uno controcorrente proprio perchè non vuole adeguarsi alla moda degli "urlatori". Preciso, imparziale, preparato: è Stefano Bizzotto, telecronista Rai amatissimo in Friuli dove è stato notato proprio per il suo stile così diverso da quello di tutti gli altri. Udineseblog lo ha contattato in esclusiva all'indomani della sconfitta con il Chievo, alla quale ha assistito dagli spalti del Friuli, per conoscere la sua opinione in merito: "Devo dire sinceramente che nella prestazione di ieri dell'Udinese è difficile trovare qualcosa da salvare.
Soprattutto tenendo conto che aveva davanti un avversario, il Chievo, che si vede proprio che in questo momento sta male: basta vedere che ci si è accorti che il Chievo aveva un uomo in più solo negli ultimi 5 minuti quando ha avuto l'occasione con Pinzi e poi ha segnato. Era l'Udinese quella che in campo doveva fare qualcosa, perchè anche in 10 aveva le potenzialità per farlo. Non è paragonabile questa gara a quella con la Reggina, perchè comunque la Reggina ha fatto una partita che ha sfiorato la perfezione. Il Chievo invece è una squadra che in questo momento è in grande difficoltà ed è veramente grave per una squadra dello spessore dell'Udinese non riuscire a portare a casa i 3 punti con un avversario così. Tanto più che non ricordo parate di Sorrentino se non quella su Floro Flores nel primo tempo. Ripeto, il risultato è grave soprattutto considerato le forze in campo. Ieri era vietato perdere".
Tu sei un buon conoscitore del campionato di serie A. Ti sei fatto un'idea del perchè l'Udinese in un mese è diventata l'ombra della squadra che un mese fa dava spettacolo? "Probabilmente l'Udinese ha speso molto finora dovendo giocare spesso gare infrasettimanali. Se teniamo conto poi che a centrocampo hanno giocato sempre gli stessi...Direi proprio che un problema dell'Udinese è che a centrocampo hanno giocato sempre i soliti 3, che ormai avranno la lingua di fuori. Ieri Isla è stato sostituito con Pasquale, ma evidentemente quella non è la sua posizione".
Sembri veramente stupito della trasformazione in negativo della squadra bianconera:"Se penso che solo un mese fa tutti celebravano l'Udinese in testa alla classifica.. Io stesso ci credevo e avrei scommesso su un campionato finalmente più equilibrato. Adesso per l'Udinese diventa dura. A Bergamo non sarà per niente facile".
Leonardi pensa che tutto possa essere partito dalla sconfitta al 92° con l'Inter:"E' vero che quella era una partita che sarebbe dovuta finire con un pareggio e che quello sarebbe stato un risultato di valore. Ma aggrapparsi a quello mi sembra esagerato".
Allora può essere un problema fisico e anche mentale della squadra:"Penso più ad un problema fisico. Si è visto che l'Udinese dà il meglio di sè quando tiene i ritmi alti. Ieri invece ha abbassato il ritmo. In momenti così si sente ancora di più la mancanza di un Pepe, che sa abbinare la fase difensiva a quella offensiva. Poi mi ha colpito l'involuzione di Sanchez: l'avevo visto ad inizio campionato e mi ha impressionato moltissimo. Adesso non salta più l'uomo, non è più un valore aggiunto ma addirittura un elemento frenante".
Il campionato dice che le solite tre stanno prendendo il largo:"Adesso il campionato è tanta Inter e Juve e Milan a cercare di tenere il passo. Non c'è una squadra candidata al 4° posto. La Roma adesso è ancora troppo indietro per ambire alla quarta piazza. Ho visto il Genoa ad Udine: è stata la squadra che ha giocato il miglior calcio del campionato. In quell'occasione per l'Udinese riuscire a pareggiare è stato davvero un grosso merito. Anche il Napoli può dire la sua. Ma aspettiao un altro mese e vediamo, magari tutto torna a ribaltarsi. La stessa Inter, ha una situazione interna per cui tutto deve filare liscio per potersi esprimere al meglio".
Ad Udine un problema molto sentito è la visibilità a livello mediatico. In Tv e non solo la maggior parte dello spazio è riservato alle solite grandi. Un problema solo di bacino di utenza? "Certamente influisce molto. L'Auditel è una brutta cosa, ha allargato la forbice tra le squadre grandi e le piccole. Lo stesso discorso vale per i diritti TV, che rispecchiano le proporzioni dello spazio che viene concesso dai media ad un'Inter rispetto ad una Udinese".
L'Udinese può farsi notare solo con i risultati sul campo:"Già, deve fare clamore con i risultati".
A livello giornalistico-televisivo, non ci sono più i grandi commentatori stile Nando Martellini. I vari Pizzul e Galeazzi poi sono stati relegati a ruoli minori. Colpa del sovraffollamento di cronisti, opinionisti e simili? "Il punto è che ci sono tante Tv (oltre a Rai e Mediaset, Sky, LA 7 e via dicendo) e quindi tanti commentatori. E bisogna urlare. Io sono stato criticato da Aldo Grasso che mi ha definito "il geometra del catasto" perchè rimango troppo composto nel commentare. Io però non mi sento di urlare, anche perchè se lo facessi ad un gol in Udinese-Reggina mi sentirebbero anche i giocatori in campo e non mi sembra il caso".
((•)) Ascolta questo post - Preleva
Argomenti: Interviste, La partita