Quickribbon Udinese: I ricambi fanno la diffferenza

mercoledì 19 novembre 2008

Dalla partita con la Reggina è rimasta chiara una cosa, che poi è stata anche raccontata in sala stampa: arginando D'Agostino e marcando stretto Inler e Isla si imbavaglia l'Udinese. Se poi si aggiunge che i tre stanno giocando da tempo immemore appare chiaro che anche se sono forti, riuscire a controllarli non è poi impresa titanica. Se ci sono riusciti Cozza & C a Firenze sarà dura, visto che Prandelli è tutto tranne che uno stolto che non sa che l'Udinese ha proprio lì il punto debole.



Soluzioni? Poche, anzi nessuno visto che il mercato è stato fatto in maniera forse un po' affrettata a centrocampo, non assicurandosi delle condizioni di Obodo e Tissone (oggi come oggi sarebbero utilissimi) e si è lasciato partire Pinzi, che Marino l'anno scorso quando D'Ago e Inler erano alla frutta (dopo Empoli) non ha nemmeno utilizzato. Insomma le risorse vanno trovate, ma non è così facile.

La mediana è un reparto nevralgico e a gennaio occorre anzi urge trovare qualche soluzione, che Zimling da solo non può essere. Con tre competizioni in cui si vuole arrivare fino in fondo (queste le parole della dirigenza) è dura pensare che in queste condizioni i poveri tre del mezzo non vedano San Pietro sulla traversa appena dopo Natale. Insomma se l'Udinese sembra avere una rosa ampia è anche vero che nel mezzo c'è da fare qualcosa.

Ma anche in avanti si sta capendo una cosa che sembra banale ma non lom è: tanti campioni, ma che senza il loro leader non riescono ad essere la stessa cosa. Ovvero senza Di Natale si perde un buon 40% di potenziale. Senza nulla togliere agli altri naturalmente che reputiamo uno degli attacchi più forti in circolazione, ma Totò soprattutto come carisma sa come gestire certe cose. Al posto di Sanchez a Milano se ci fosse stato lui a giocare quel pallone sul finale probabilmente il punto sarebbe arrivato. Se, se ,se: con questi dubbi però nel calcio si va pocco avanti.

Se avessimo preso Milito, se avessimo preso Riquelme. La realtà è questa e serve che i giocatori facciano il massimo per renderla il meno difficoltosa possibile, cercando di sopperire con la testa eventuali cali che nel secondo tempo sono evidenti, visto che la gran parte dei gol arriva nella pima frazione.
Pocanzi abbiamo fatto due nomi importanti: ecco l'Udinese di nomi importanti ne ha molti, ma devono ancora crescere. Sono ottimi ma in prospettiva, visto che ancora non hanno vinto nulla. Avere però 4 nazionali italiani e altri in giro per il mondo non può di certo far dire che questa squadra non ha esperienza. Ed è questa che alla fine fa la differenza. Il Milan, l'Inter, la Juve ma anche la Roma se annaspa, ne ha da vendere. E se ci aggiungiamo qualche favore arbitrale, capiamo perchè la classifica sta riprendendo i soliti noiosi valori. L'udinese se solo avesse qualche cosa in più per gestire la mediana forse sarebbe la vera avversaria. Il gioco di certo non manca, I gol nemmeno, qualche ricambio si. (udineseblog)

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