sabato 1 novembre 2008
Papa contro il Niño Maravilla. Udinese-Genoa, sfida d’alta classifica di domenica, è anche il confronto tra due dei migliori giovani arrivati in Italia nell’ultimo calciomercato, Sokratis Papastathopoulos e Alexis Sanchez.
Il primo certo di giocare al Friuli, il secondo in lotta per un posto da titolare (con il rientrante ma acciaccato Totò Di Natale e con Antonio Floro Flores). Entrambi in rete mercoledì, entrambi crack della serie A. E due simboli di società con strategie precise per un futuro di crescita.
Consolidata quella dei friulani, che dalla saletta a mille monitor della sede scandagliano tutti i campionati del mondo, dall’Honduras alla Corea del Sud, per individuare i talenti da andare a valutare dal vivo. Così facendo, il club dei Pozzo può ogni anno vendere campioni, salvando il bilancio, e svelarne di nuovi: come Sanchez, o Gokhan Inler, scovato a Zurigo con bravura e provvidenziale fortuna. E il Grifone, tra le società che più hanno investito nel mercato estivo, sta imboccando per certi versi una strada simile: alla scoperta di giovani fenomeni, anche in campionati meno celebri, come Sokratis o l’italo-francese Vincenzo Rennella, ora in prestito al Lugano. In tale direzione pure il possibile accordo con il Boca Juniors per un accesso previlegiato ai gioielli del vivaio xeneizes, come Joel Acosta e Lucas Viatri.
Poi, tanto all’Udinese quanto al Genoa, fiducia in uomini di classe da ritrovare: Thiago Motta, l’ex Barcellona rinato in rossoblù, rigenerazione festeggiata contro il Cagliari con un gol-affresco, dipinto miscelando il fervore della scivolata con la tenera carezza del tocco sotto; Gaetano D’Agostino, ex promessa scaricata dalla Roma, persa per strada prima di ritrovarsi in Friuli, riciclarsi da trequartista in regista e così, con abito da Pirlo, tentare Marcello Lippi per vestire l’azzurro. In mezzo al campo, un altro confronto simbolico: entrambi classe ’82, gente dai piedi delicati e dalla personalità forte, quella di chi sa risorgere.
Il brasiliano prende di petto le situazioni in campo, indifferente che davanti ci sia Zlatan Ibrahimovic o Daniele Conti (peraltro, entrambi dei “duri”), e quelle fuori, come a Madrid, quando si è auto-sospeso lo stipendio pagato dall’Atletico fino al rientro dall’infortunio, l’ultimo di un biennio maledetto. Il Genoa ha creduto in lui, Thiago Motta sta ripagando, «vamos compañeros».
Il gol gli mancava dalla stagione 2005/2006, la penultima per lui in blaugrana, lo ha ritrovato mercoledì, pesante. Aveva detto alla vigilia: «Prendiamoci i tre punti». Non è uno che parla a vanvera, ha deciso la gara.
Insieme a Juric e Rossi, il numero 88 rossoblù dovrà affrontare la mediana della capolista: D’Agostino contornato da Inler e Isla. Nome completo di quest’ultimo, Mauricio Anibal Isla Isla, ventenne pescato nell’Universidad Catolica, in Cile, nel 2006, parcheggio al Locarno in Svizzera, quindi l’approdo in bianconero. E le telecamere dei Pozzo, negli ultimi tempi, sono spesso puntate su Santiago e dintorni, deserto di Atacama compreso: il Niño Maravilla arriva da lì, dal Cobreloa, squadra della città di minatori di Calama. Il suo scopritore è Manuel Gerolin, ex udinese ora ds del Siena, che ha nel suo carnet anche il turco-svizzero Inler, acquisto fortunato in tutti i sensi, e racconta a udineseblog.it: «A dire il vero noi andammo in Svizzera per seguire un altro giocatore. Poi vidi Inler e Pozzo non se lo fece scappare». L’Arsenal ha offerto quasi 12 milioni di euro, risposta negativa. Mentre il Manchester United s’è fatto avanti per avere Sanchez, altro no.
In Sudamerica l’Udinese sceglie (soprattutto) il Cile? Il Genoa va in Brasile, in Uruguay e, in particolare, in Argentina. Questione di parentela, la cantera del Boca Juniors potrebbe essere in futuro buon serbatoio per il Grifone. Oltre ad Acosta, già associato ai rossoblù, qualche esempio: Viatri (21 anni), detto El Puma, centravanti d’area che ha timbrato al Nou Camp contro il Barcellona in amichevole e deciso il derby con il River Plate; il centrocampista Osvaldo Nicolas Gaitan (20) e la seconda punta Ricardo Daniel Noir (21); i difensori Facundo Sebastián Roncaglia (21) e Juan Daniel Forlin (20).
Talenti per i quali, tuttavia, non mancherà la concorrenza. Come accaduto per pigliare, dall’Aek Atene, Sokratis, già ribattezzato il Tony Adams del Pireo. Forse per questo lo inseguivano tante inglesi, tra cui Wigan e Arsenal. Inoltre i francesi del Monaco e le tedesche, capitanate dall’Energie Cottbus. Il teutonico Otto Rehhagel gli aveva raccomandato caldamente la Bundesliga, Papa ha preferito l’Italia: anche per questo, finora, il ct della Grecia gli ha preferito Dellas, Papadopoulos e Kyrgiakos (dell’Eintracht Francoforte). Ma il difensore si sta rivelando sempre più forte e Otto il selezionatore medita di “dimenticare” lo smacco, per affidargli una maglia da titolare. Come sta facendo Gian Piero Gasperini nel Genoa. Come farà al Friuli, per Udinese-Genoa, sfida che guarda al futuro.
(Il secolo Xi X)
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Argomenti: Udinese-Genoa