venerdì 28 novembre 2008
I fischi o meglio le critiche piovute sull'Udinese in questi ultimi giorni sono stati forse un po' ingenerosi, anche se la critica serve a porre quesiti per capire e per essere costruttiva, non di certo per dare addosso ad un bene primario di questa città. Faremmo fiasco se si pensasse il contrario.
Basta però non aver preso un fisco nell'allestire la rosa in tempi non sospetti, ma già l'anno passato ha detto che la mediana è stata il punto debole non tecnico, ma quantitativamente parlando. Oggi ci ritroviamo con tre competizioni allo stesso punto.
Pozzo è pronto a prendere qualcuno a gennaio, l'ha detto e sicuramente lo farà se serve. Ma forse si è stati precipitosi nel valutare l'entità dei vari infortuni e nel lasciar partire elementi che oggi sarebbero utilissimi. Un fiasco però sarebbe anadre dietro alle voci di mercato destabilizzatrici e messe fuori ad arte: del resto il potere logora chi non cel'ha!
Si è visto in tutti i modi e le classifiche tra primi e secondi tempi lo confermano, che c'è un calo normale tra le due frazioni di gioco, e siccome il modulo proposto passa inevitabilmente attraverso la salute dei tre mediani, ecco spiegato, più che Orsato, anche qualche errore di troppo.
Ma Orsato ed altri rimangono comunque un punto su cui riflettere: ora ci si mette pure il mite Campedelli ad alzare la voce sperando magari che a Udine il designato saprà ridare quel che il Chievo pensa di aver perso domenica scorsa. L ha fatto il Milan., lo ha fatto la Fiorentina, lo fanno tutti. Solo che ripetiamo che diventa nauseante oltre che rischioso perchè si mette addosso all'arbitro una pressione maggiore, anche se diciamocelo, Udinese – Chievo non frega a nessuno di quelli che stanno ni piani alti, e se errore sarà, amen! Parlare di questo però come detto crea una singolare nausea che non è l'Australiana, ma è proprio voglia di mandare tutto a quel paese. Il calcio italiano non sa maturare e ogni settimana dobbiamo sopportare certi discorsi, invece che sentir parlare di giocate, di assist e anche di errori, ma di giocatori o di tecnici. Chissà perchè nessuna squadra ha mai detto che ha vinto per merito dell'arbitro. Mah.
Sempre per non prender fischi per fiaschi, anzi tanti fischi, dopo un anno quasi da quando è stato progettato il Nuovo Friuli attendiamo sempre con maggiore ansia qualche parola più rassicurante del solito 'si farà'. Chissà perchè, vivendo in Itaia, questo uso del futuro non lascia quasi mai ben sperare in un una celere soluzione.
Intanto il bilancio dell'Udinese non è di certo un fiasco: anzi in proporzione ai punti presi che costano 410 mila euro ognuno a confronto dei 25 milioni di quelli del Milan, bisogna dire che Pozzo i conti li sa fare e tenere. I fiaschi in questo caso li hanno fatti altri, quelli che spendono l'impossibile per poi ritrovarsi strozzati dai debiti, anche se il calcio italiano ha sempre una soluzione pronta ad aiutarti specie se porti nomi nobili.
Comunquen sia a parte tutto tornando all'attualità spicciola aveva proprio ragione Oronzo Canà: “Mi avete preso per un c...one!” diceva ai tifosi che gli rispondevano nella scena finale “ma no sei un eroe!”. Il calcio è così perdi tre partite e sei un pirla, ne vinci altrettante e sei un eroe. Mourinho a parole ha subito precisato che lui pirla non è. Marinho lo cerca di fare sul campo. Domenica risposte in tal senso sperando di non prendere fischi, perchè alla quarta sconfitta non basta nemmeno un fiasco (di vino) a risollevare il morale dei tifosi friulani, particolarmente abituati a lasciarsi andare a depressione acuta se le illusioni pensano che stiano svanendo. (udineseblog)
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Argomenti: Editoriale