venerdì 31 ottobre 2008
Giovanni Galeone, intervistato da Tuttosport, fa una analisi dei problemi del tecnico portoghese che viene già messo sotto accusa all'Inter.
Galeone, perché i nerazzurri fanno così fatica a segnare? «Io penso che Mourinho sia uno dei migliori al mondo a livello di organizzazione difensiva. Forse solo Trapattoni e Capello sono più bravi di lui. Ma non è altrettanto abile se analizziamo la sua capacità di elaborare soluzioni offensive. E con gli anni non è migliorato: giocava meglio il Porto Campione d’Europa che il Chelsea, due volte vincitore della Premier League».
Però gioca con il tridente. «Sì, ma anche questa non è un’innovazione così stupefacente. Già il mio Pescara lo faceva con Rebonato centravanti, affiancato da Berlinghieri e Pagano sulle fasce. E il mio Perugia giocava con Negri prima punta, Rapajc e Gautieri sulle ali. Aveva iniziato Nils Liedholm 30 anni fa con Conti-Pruzzo-Scarnecchia».
Ma come mai un allenatore puntiglioso e metodico come Mourinho non adotta gli schemi d’attacco più raffinati? «Perché si rischia. Se adotti un certo gioco, prima o poi ti scopri, vai in inferiorità numerica, concedi qualche contropiede in campo aperto, come succedeva alla Roma di due anni fa, quando era al massimo dello splendore. In questo momento il portoghese preferisce perseguire un buon equilibrio difensivo, il campo dove è maestro. E’ difficilissimo vedere due errori a partita nel suo reparto arretrato. Per il resto, il compito di inventare è lasciato soprattutto a Ibrahimovic».