Quickribbon V per Trombetta

mercoledì 17 settembre 2008

V per Trombetta

V per Vendetta: quella che Maurizio Trombetta, udinese doc, nato il 29 settembre del 1962, data che riserva sempre nati famosi, ha riservato a molti.

Solo 3 anni fa subiva il più incomprensibile esonero della storia del calcio, quando era secondo di Galeone, e Pozzo invece di cacciare l'allenatore, se la prese col suo vice reo di chissà quali colpe. Anzi per chi ha vissuto quella brutta stagione dal vivo, la cosa appare ancora più incomprensibile visto che in quella situazione se proprio si doveva cambiare, sarebbe stato forse Trombetta l'uomo da lanciare. Ma quel che è stato è stato: comunque sia quell'evento sicuramente l'ha segnato, ma non di certo affranto. Così ha detto basta a fare da vice e ha deciso di sfruttare il patentino da allenatopre di prima categoria conseguito nel 2001. A Sevegliano, in una mission impossible, di quelle che piacciono proprio perchè sfide incerte. Arriva alla settima con i friulani ultimi in Eccellenza: finisce quarto, vincendo la Coppa Italia di categoria. Insomma forse i tecnici servono a qualcosa, anche se sono i giocatori ad andare in campo.
Qui è storia recente. Il misconosciuto Cluj, campione di Romania, città capoluogo della Transilvania, decide di chiamarlo come allenatore in seconda. Di nuovo vice, ma almeno in una squadra che potrà giocarsi la Champions. Insomma una esperienza di tutto rispetto. Ma il ruolo di secondo dura poco. Il tecnico Andone viene esonerato e tocca a lui.
Ma non son tutte rose e fiori: in Transilvania infatti evidentemente c'è una strana fobia per lo straniero. Questione di storia forse, fatto sta che Trombetta viene accolto con scetticismo a dir poco. La stampa lo mette sotto la lente, si innescano questioni che nemmeno in certe località calde del sud Italia avrebbero tirato fuori, e c'è già chi crede che la sua avventura durerà poco.
Ma Trombetta anche in questo caso non si scoraggia: insegna calcio ad una squadra multietnica, ma che in campo ha ancora tutto da imparare. Porta insomma il professionismo con la P maiuscola, non badando a critiche o altro. Friulani si nasce del resto, e la scuola di allenatori di queste parti non ha di certo prodotto meteore.
Il capolavoro doveva ancora a venire: l'esordio in Champions all'Olimpico contro la Roma di Spalletti sembrava un ostacolo insormontabile. Ma il calcio ha una bellezza tutta sua proprio perchè la favola di Davide contro Golia è sempre pronta all'usa. Perchè con pochi mezzi si possono battere anche i titani, perchè basta infondo poco per fare una squadra.
Così contro Vucinic e De Rossi, accade quello che in pochi si aspettavano: la Roma va in vantaggio, ma il Cluj non si demoralizza, come non si è mai demoralizzato il suo allenatore, e trova il gol due volte. E' fatta: espugnato l'Olimpico. La prima in Champions è archiviata e ora parlare di qualificazione non appare poi così utopistico.

E' una piccola storia di calcio, ma è una di quelle che andiamo orgogliosi di raccontare: una storia fatta di piccoli grandi uomini, di coloro che si fanno davvero la gavetta. Di quelli che non hanno santi o protettori alle spalle e tutto quello che ottengono è per merito. Ora sarà bello vedere se anche in Romania esiste la 'sindrome di Oronzo Canà': mi avete preso per un co..ne! Ma no sei un eroe! Insomma la scena finale del mitico allenatore nel pallone.

Allenatore nel pallone invece è Spalletti: alla vigilia aveva detto che questa Roma sarebbe forte anche senza di lui. Chissà se si sta preparando la strada per un'altra fuga. A Udine anche lui c'è passato, ma chissà perchè pur avendo conquistato la Champions non è entrato nei cuori così come Trombetta, che qui ha vinto solo lo scudetto Primavera da giocatore insieme a tanti altri campioni, ma è simbolo di quell'orgoglio friulano, di quella caparbietà che non si può non raccontare agli amici nei bar. V per vendetta è anche questo. (udineseblog)

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