Quickribbon Strigliali Pasquale!

lunedì 17 novembre 2008

Strigliali Pasquale!

Avevo pronto un bel ragionamento per voi. Pensavo che l’Udinese fosse una squadra da scudetto. Non disturbatevi a mandare la neuro: so già di essere matto. Seguo il calcio da un ventennio e mi è sempre piaciuto ciò che succede dentro il campo. Non tanto quel che capita fuori. Ebbene: dentro il campo l’Udinese mi è sembrata, fino a ieri prima delle 15, una squadra da scudetto. Lo dico senza remore perché penso che lo scudetto si vinca con un campione per reparto e un gioco.

L’Udinese ha un campione per reparto e un gioco. Per sillogismo aristotelico del primo tipo (una complicata pinzillacchera filosofica) è da scudetto. Contateli: Handanovic è uno dei migliori tre portieri d’Europa. I primi due spono Buffon e Cech. In difesa Domizzi è un campione e se non lo è lui c’è Coda che per qualità sembra esserlo o diventarlo presto. A centrocampo l’Udinese ha il più forte regista d’Italia, Gaetano D’Agostino, apparigliato a un campione vero come Inler. E davanti? Beh, se la quarta punta è Floro Flores… e se Di Natale sta bene…
L’Udinese è da scudetto, anche perché, a questa mia teoria, manca la panchina. Qualche problema? Lo dico: in panchina, al momento, l’Udinese ha il migliore allenatore italiano con Gasperini. Si chiama Pasquale Marino. Insomma: l’Udinese è da scudetto. O meglio: l’Udinese… sarebbe da scudetto. Perché poi un pomeriggio di sole ti accorgi che la paura che avevi della scalcagnatissima Reggina (una delle squadre peggio assortite della storia) diventa realtà e diventa realtà perché l’Udinese si spara un colpo alla tempia da sola. Eccolo il problema che mi fa schiumare di rabbia fino alla crisi di nervi. Cavolo, lo sapevo che sarebbe andata a finire così. L’Udinese ha un problema: è borghese e si sente proprio bellina. Allora che ti fa? Invece di affrontare guardando negli occhi l’Inter sta lì a pasturare pallone come se fosse in attesa di un pareggino. E poi rincara la dose: nella settimana in cui non ci sono impegni per l’undici titolare che rimane a guardare la partita di coppa Italia, fallisce clamorosamente il più facile degli esami di maturità. Il motivo? Semplice. Ieri tutti, ma proprio tutti (tranne forse Sanchez che vorrebbe vincere anche a rubamazzetto) sembravano fighetti in attesa di una vittoria scritta nelle stelle. No ragazzi, non va. Nella settimana in cui si poteva preparare a fondo un 4-0 alla Reggina, nella quale si poteva riposare, ma anche provare, provare, provare ,provare, i bianconeri si sono esercitati nella sottovalutazione psicologica dell’avversario. Chissà come si saranno sentiti fighi in attesa del pollo sa spennare. Serve far tiri in più? Serve far schemi? Serve fare test o scatti? No, tanto c’è la Reggina…

Questo livore mi viene da dentro. Non si poteva fare questo clamoroso passaggio a vuoto proprio quando non ci sono scuse o alternative. Già, perché i signori pedatori, di solito, di trincerano dietro stress da impegni ravvicinanti. Lo stress summenzionato viene agli operai della Danieli. Prova ne sia che l’unico a salvarsi è stato Sanchez, in campo in Coppa. Questo livore mi viene dal fatto che Marino ha proferito frasi durissime che non fanno che confermare il mio giudizio: l’Udinese è, o meglio sarebbe, da scudetto. Non ne fosse convinto, Marino si sarebbe limitato a parlare di giornata storta. Invece è andato giù pesante parlando di “ko meritatissimo” e di “squadra mancata in tutto”. Strigliali, Pasquale, strigliali a dovere. (udineseblog)

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