Quickribbon L'Udinese battuta dal Chievo

domenica 30 novembre 2008

L'Udinese battuta dal Chievo

Axl Rose ha cantato bene: November rain dovrebbe diventare l’inno di questo mese bianconero, più nero che altro. Zero punti nelle ultime quattro gare, un passaggio di turno in Coppa Italia per il rotto della cuffia, cosa devono dire? Che è tutta colpa del’Palazzo’, che gli arbitri ce l’hanno con l’Udinese? Che siamo vittime del sistema? No signori, questi discorsi sono poco dignitosi e li lasciamo ad altri. Anche perché non abbiamo mai sentito dire qualcuno ch abbiamo vinto perché l’arbitro ha sbagliato in nostro favore. Chi rompe paga e i cocci son suoi miei cari. E di cocci da raccogliere questa Udinese ne ha.

Perdere con le ultime due in classifica significa che la sindrome da crocerossina oramai è nel DNA del club, ma soprattutto dice che a novembre c’è già un problema che a nostro umile avviso si chiama fisico, soprattutto nel mezzo, dove è chiaro che con tre giocatori tre non si va da nessuna parte. Poi le scelte tecniche sono cosa di Marino che se avrà la grazia di spiegare saremo felici altrimenti i dubbi aumenteranno.Il Chievo non è stato eccezionale: ha fatto il suo onesto lavoro, capendo che arginando la mediana friulana il grosso è fatto, sapendo che chiudendo alla nausea gli attaccanti si ottiene qualcosa e che in contropiede se la buona sorte vuole il più è fatto, e così è stato. Il calcio è questo, peccato perché ci sembra di rivivere – con le debite differenze – la stagione di Galeone, dove si parte forte, poi nella ripresa si cala vistosamente. Dove le potenzialità sono ottime ma alla fie giocano sempre gli stessi. Dove le posizioni che contano sono lì a portata di mano eppure non si arriva a tenersele. LA PARTITA- Derby triveneto, l’unico rimasto tra il Chievo ultimo e l’Udinese in crisi di punti da tre gare. Partita quindi da vincere con la pioggia però che può condizionare l’andamento del match. Marino sceglie Floro Flores come punta centrale al posto di Quagliarella, per il resto nessuna novità sulle formazioni annunciate alla vigilia. L’ex Langella parte dalla panchina.
I Chievo non pare essere giunto a Udine per fare la vittima sacrificale e la prima azione da segnalare è sua al 2°, così come è da segnalare il campo pesante nonostante i teloni che l’hanno coperto nella notte. Gara che quindi stenta a decollare, interrotta spesso dal fischio dell’arbitro, e con la manovra che evidentemente ne risente. I Bianconeri si fanno vedere soprattutto con qualche calcio piazzato. Insomma una gara dove l’Udinese ha forse più possesso di campo di pala ma il Chievo regge. Al 22° l’azione più pericolosa: Pasquale crossa per Floro che in velocità arriva in ritardo e manda di poco fuori. Per il resto poca cosa, una partita abbastanza grigia come il tempo che ha tenuto accasa molta gente.
Si riprende senza cambi e senza cambio di gioco a prima vista. Anzi il Chievo sembra prendere coraggio, soprattutto nella volontà di poter portare a casa un punto. L’Udinese si innervosisce e Di Natale si fa mandare fuori. Poi soo un episodio può cambiare la gara ma il Chievo difende anche in cinque. Insomma nulla segnalare da Udine come dicevano i vecchi radiocrononisti di un tempo almeno finoa alla cona Cibali quando il Chievo castiga i Bianconeri mandandoli in crisi e per favore non chiamatela altrimenti.
TRA I MIGLIORI – Indovinatene voi qualcuno dell’Udinese. Noi non ci riusciamo. Questa squadra continua a vivere di rendita dai risultati ottenuti fino ad ottobre. Per fortuna novembre è finito. Tra i migliori quindi diciamo Pinzi, un peccato non averlo ancora qui.
NOTA A MARGINE – Urge uno stadio!Urge uno stadio! Urge uno stadio!. E’ desolante assistere ad una gara di A, per di più ad un derby, che per l’Udinese vale l’alta classifica in una cornice così desolante. Colpa della pioggia d’accordo, ma siccome Udine non né Kingston non crediamo che andando avanti in inverno si migliori. Le promesse elettorali vanno mantenute, altrimenti tutti a casa, come il pubblico che non biasimiamo che ha scelto di stare al caldo.
CONCLUSIONI - L’amarezza è tanta, quanta era la fiducia nella ripresa. Ogni squadra ha un periodo no in un campionato, ma la sua forza sta proprio nel saperlo arginare. A quanto pare l'Udinese non capace di farlo, al di la dell’impegno della voglia, dello spirito di gruppo che a questo punto sembrano venir meno.
Qui manca qualcosa ma non sta a noi dirlo. Ora la Uefa: c’è da pensare alla Dinamo e a come arginare i suoi tifosi, che onestamente non ci lasciano tranquilli. La Questura di Udine saprà sicuramente come fare, ma intanto è bene sapere che mercoledi nonostante il tempo farà caldo. E anche lì per l’Udinese sarà importante vincere per ambire al primo posto e vivere ‘tranquilla’ anche nei sedicesimi. Farà doppiamente caldo perché cadere anche in Uefa aprirebbe quesiti importanti. Per ora continuiamo ad ascolatre November rain dei Guns, sperando che fra pochi giorni dicembre porti luci e regali. (udineseblog

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