Quickribbon Calciomercato: cosa succederà alle 20

lunedì 17 novembre 2008

Per iniziare a far partire il count-down è effettivamente un po' presto, ma per ragionare su dove bisognerà intervenire alla riapertura del mercato, presto non lo è mai. Direttori sportivi già in giro per l'Italia ed il Sudamerica (dove è possibile fare i migliori affari a gennaio, vista anche la chiusura del campionato brasiliano), Presidenti disposti ad investire per sopperire agli errori commessi in estate, procuratori-trottole in giro per soddisfare i propri assistiti, i quali dopo 4 mesi sono già stufi della sistemazione scelta tra luglio ed agosto.


Nelle prime 12 giornate di campionato, le varie squadre di Serie A si sono poste delle domande, alle quali dovranno dare delle risposte nel mese di gennaio, ma oggi iniziano a preparasi per non mancare l'appuntamento. Fare nomi oggi sarebbe inopportuno e/o prematuro, ma almeno si inizia a pensare in quale zona del campo sarebbe utile intervenire.

Non è certo dopo la vittoria sul Napoli che a Bergamo si sono resi conto che Carlo Osti si è mosso bene durante l'estate, nonostante al suo fianco non avesse più il Presidente Ivan Ruggieri. L'Atalanta è completa ed al mercato di riparazione può guardare senza frenesia.
La stessa frenesia che già sta prendendo il Bologna. Di errori ne sono stati commessi e, dopo che Arrigoni ha pagato in prima persona, la società valuta prima il mercato degli svincolati (Mihaijlovic sarà accontentato con l'arrivo di Cesar) e poi a gennaio dovrà capire come risolvere il problema attacco. Di Vaio-Marazzina-Bernacci-Adailton: 6 gol in 4, tutti con la stessa firma. Bombardini, vecchio trequartista, spesso si ritrova a fare il terzino sinistro, perchè i difensori arrivati da ogni angolo del Sudamerica, Coelho e Britos, ancora non si sono integrati.
Tra le rivelazioni di questa prima parte di stagione c'è il Catania. Lo Monaco cerca un difensore di fascia, preferibilmente destro, e si sta affacciando ad un nuovo mercato: quello brasiliano. Zenga ha una rosa fin troppo numerosa (e d'accordo che l'uomo ragno è uno specialista nelle arrampicate), ma sarebbe il caso che venisse sfoltita. Da Polito a Millesi, diventano troppi gli abbonati in tribuna.
Un voto alto in pagella lo merita il Presidente del Cagliari, Cellino, che al contrario del collega palermitano, questa volta è stato bravo a frenare il suo istinto. Allegri sta ripagando con le vittorie la fiducia che gli è stata concessa e, per rendere più competitiva la squadra, in inverno occorrerebbe un rinforzo soprattutto per la fase centrale della mediana.
L'attacco con Acquafresca, Larrivey, Matri e Jeda più Fini completa un reparto all'altezza dell'obiettivo.
Tra le neo-promosse ha steccato tutto, o quasi, il Chievo Verona del duo Sartori-Campedelli. Se non segna Pellissier la macchina neanche parte, a centrocampo manca un "costruttore" ed in difesa, soprattutto al centro, della qualità e dell'esperienza che richiedeva Iachini non vi è traccia. Tanti giovani di prospettiva e scommesse azzardate. A gennaio occorrerebbe qualche garanzia per Di Carlo.
Uno dei Re del mercato ha perso lo scettro, ma il trono ancora no. Pantaleo Corvino a Firenze si è preso meriti ed applausi, questa volta passando dalla cassa trova soprattutto un conto salato da pagare. La fascia sinistra è spesso presa di mira dagli avversari. Da Vargas e Pasqual, Prandelli si aspettava altre risposte. Pazzini e la Fiorentina avranno ancora poco da dirsi, se la storia resterà questa. Gli acquisti di Comotto e Zauri non hanno dato niente in più ad una squadra che sulla fascia destra aveva bisogno di una doppia alternativa, per confermarsi in campionato ed affermarsi in Champions. Niente di tutto questo. Si riproverà l'assalto ad un difensore centrale: Corvino punta sempre Burdisso, ma si penserà anche alle cessioni; Papa Waigo potrebbe finire al Chievo.
Gennaio solitamente non è il mese preferito dalle big per fare mercato. Quest'anno potrebbe esserci uno strappo alla regola. L'Inter di Mourinho dovrà svuotare diversi armadietti ad Appiano Gentile. Da sciogliere (possibilmente in fretta) i nodi Crespo, Adriano, Dacourt e Rivas. Un centrale di difesa all'Inter farebbe comodo, non per una questione numerica, visto che Materazzi, Chivu, Samuel, Cordoba e Burdisso completano il reparto, ma alla luce delle condizioni fisiche, anche in prospettiva futura, sarebbe opportuno che Branca intervenga prima che sia troppo tardi. Non è un caso che il primo nome sulla lista sia quello di Thiago Silva.
La Juventus si gode la rinascita di Tiago, ma deve delle spiegazioni sulla gestione Giovinco, fresco di rinnovo eppure scomodo in panchina. Trasformare un nuovo fenomeno in un film già visto con Criscito e Palladino, la Nazionale non lo perdonerebbe alla Juve. Secco cerca un'alternativa sulla fascia destra di difesa. Il nome non è suggestivo, ma l'idea c'è: i bianconeri chiederanno il prestito gratuito al Siena di Juan Camilo Zuniga, nazionale colombiana. Oggi i toscani dicono di no.
Il Lecce già si è mosso con l'acquisto di Papadopulos, Guido Angelozzi è uno di quelli che con le mani in mano proprio non riesce a stare. Si cerca un terzino destro, in modo da forinire maggiori soluzioni a Beretta.
Il Milan non è preoccupato per la scarsa vena realizzativa dei propri attaccanti, è piuttosto sulle spine per la carenza di difensori in ottimo stato di salute. Inutile ricordare i bollettini medici di Nesta, Senderos, Maldini, Favalli e Kaladze. Serve un centrale ed i nomi sono quasi sempre gli stessi: da Breno a Thiago Silva, da Zapata ad Agger.
Dare consigli a Pierpaolo Marino, dopo quello che ha dimostrato in questi anni a Napoli, sarebbe da presuntuosi ed illogici. Gli azzurri sono collaudati, con una propria fisionomia ed un'identità precisa. Cambiare oggi le gomme ad un'auto che viaggia da sola sarebbe rischioso. A Napoli, per gennaio, non si aspettino i fuochi d'artificio. Se Marino lo riterrà opportuno cercherà un esterno di sinistra, ma i veri colpi sono quelli in programma per i mesi di giugno e luglio.
Dalla Campania alla Sicilia, come cambia il Mondo. A Palermo di errori ne sono stati commessi, forse troppi, e oggi Ballardini si trova a pagare soprattutto le colpe degli altri. Il colpo del 1 settembre, Davide Succi, si è rivelato fuori luogo. Bocciato prima da Colantuono e poi da Ballardini, non trova lo spazio che avrebbe sognato. Occorre un attaccante, identificato in Nilmar, ma le condizioni dell'Internacional sono chiare: 17 milioni o nulla. Converrà?
La Roma deve oggi correggere tutti gli errori commessi ieri. Non è facile. Più che un d.s. ci vorrebbe un mago, più che un Presidente ci vorrebbe un magnate. La Roma ce l'ha? Difficile. Spalletti avrebbe bisogno di due terzini e di un attaccante. Se il budget resta limitato, per i giallorossi si prevedono tempi duri. Gli stessi che hanno vissuto a Reggio Calabria, fino a sabato scorso, e che sperano di aver superato con la vittoria di Udine. Foti per gennaio ha promesso innesti di qualità. Un attaccante, con caratteristiche diverse da Corradi, ed un esterno destro basso capace di coprire tutta la fascia. La Sampdoria si sta muovendo per un laterale destro di centrocampo e, se ci sarà da fare l'affare, arriverà anche un attaccante, di prospettiva.
A Siena Giampaolo aspetta ancora il difensore centrale (Bianco) richiesto in estate. Il Torino si porta sul groppone il momento difficile di Bianchi e Rosina; De Biasi ha chiesto al Presidente Cairo un terzino sinistro, che forse arriverà. Se ad Udine interverranno già sul mercato di gennaio sarà solo per definire il futuro di Pasquale e progettare quello di Zapata. L'investimento Zucculini, dall'Argentina, non andrà in porto in tempi brevi.
Il Presidente del Genoa, Preziosi, e quello della Lazio, Lotito, possono anche risparmiarsi il viaggio a Milano. Il loro mercato si è chiuso, egregiamente, il 1 settembre. (tmw)

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